Congedo dalle Muse
Abbandonatemi Muse, figlie di Zeus e Mnemosine,
miti solari, confortevoli e ispiratrici compagne
dei miei momenti alati... è tempo che mi lasciate!
Questo poetare, scialbo triste e inutile, portatevi via,
a me stesso abbandonatemi e, dimenticate le pene
incurabili che rimangono nel cuore mio!
Lasciate che altri, più lieti, vi festeggino;
affrettatevi all'appuntamento che sognarono
i vivi che attendono desiderosi di baciarvi.
Andate e non impedite che assomigli alla mia vita
disperata e desiderosa di morire!
Ho curato per molto tempo e invano
uno svuotamento ineluttabile e or l'occhio deluso
che fruga il nulla che mi avanza, più non si ostina
a ripetermi come una volta che bella è la vita!
Rinnegatemi e fuggite via, alle spalle lasciatevi
questa ingratitudine che non si intende:
mutato sono io in fitta nebbia tra scure nubi!
Mi sballotteranno come raffiche volubili
caduche illusioni tra insopportabili giorni,
oscillerò tra angosce e natii abbrutimenti
nell'ora che torpe e con tedi stringe
ma, preserverò, amato e illibato,
il vostro ricordo nel cuore solo!
Ah questo impennarsi inaspettato
della voglia di vivere, l'essere disarcionato
da rovelli e cadere pesante su cespi di ortiche!
Vorrei dimenticare il corpo che è sempre con noi
e ci rammenta il nostro destino, arrestare il corso
delle acque sorgive di una sotterranea tristezza
che non defluisce e sovente straripa!
Per anni, da voliera ideale, ad una ad una son fuggite
tutte le pennute aspirazioni, e voi... ne avete saputo!
Or solo una esigua speranza che non so accrescere
potrebbe scongiurare domani che il mio mesto viaggio
termini in una gabbia disseminata di orrori!
Addio, mie dolcissime e immeritate
confidenti che imbellettaste il cuore,
ad altri mai... raccontate dell'animo mio!
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