Preghiera dell'uomo tremante
Sai che morbo in me son le seducenti passioni
che tremebondò i vago tra scogli d'emozioni
né vittorioso l'animo mio scorgesi né sconfitto
ma dell'equilibrio la mia pagina ancor non ho mai scritto.
L'esister baloccasi qual nervosa altalena
tra frammenti di sole e sussurri di luna piena
a ogne mio dì pur indecifrabil son io sempre zelante
ma in me l'orazion regna confusa e anco scostante.
Ti pregò i che del ricercarti il baglior non mi sia meno
quando nei flutti giaccio o nell'illusion del sereno
e ch'il respiro il contorcermi interior a umiliar non abbia
qual sguardo all'urlo prostrato d'una vigliacca sabbia.
Sorrider ti so da quelle intangibil altezze
ove a te adunate seggon tutte le bellezze
un dì chissà s'ì acceder potrò al paradiso
ma a me t'en prego vieni a guisa di carezza sul mio viso.
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