Nel sonno viola dei lillà, il profumo, come una preghiera riempiva l'aria; mi sentii guidato dalle direzioni del firmamento, piu generoso di una ninna nanna, l'anima mia fu presa come bersaglio
Curioso di conoscere tutti gli equipaggi del cuore portatore vichingo di correnti e clamori
Quando nei miei pensieri finirono le battaglie, la sera mi fece entrare nel bosco a respirare.
Negli invisibili fruscii dei risvegli solitari un altro inverno, più silenzioso della neve delle montagne, più morbido del latte dell'infanzia salpò dalle radici di piogga ele stelle tessero la sera
Tigli Sterlizie e gelsomini, da allora mi sono addormentato dove ogni amante si risveglia, tinto dalla voce nera dell'oceano, dai ritmi lenti delle gocce dove fermentano gli arcobaleni
Ho conosciuto nei legni i flutti scintillanti dove navigano i pensieri; sangue di rosa, azzurri risvegli di tempeste: ho cantato lontananze di uccelli, rinfreschi di violette.
C'è infine nell'attesa il canto glorioso dei gigli.
serata estiva
la rosa assorbe il suono
delle campane.
Composta lunedì 30 novembre 2015
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