Sospiriamo l’attesa stagione di primavera
con fiori di margherite aperti dal sole
dove le api si posano biricchine
in cerca di nettare senza spine.
Le corolle bianche tremolano nell’aria
il vento le accarezza
come un volto di una fanciulla
che sogna una corona di fiori
poggiata da un cuore amico
sui suoi capelli d’oro.
Sbocciano fiori dai mille colori
in questi mesi ricchi di stupore
dove i colori formano tavolozze strane
di pittori venuti da terre lontane.
Le nuvole giocano nel cielo chiaro
mentre iI vento le spinge e lacera
su piste bianche rumorose
di aerei da caccia
che squarciano il cielo
e quando li senti sono già lontani.
Così succede anche con i nostri giorni
che sfrecciano veloci nel tempo
chiuso nel pugno dei nostri ricordi.
Siamo in cerca di un calendario
che si fermi con noi
a meditare.
Tempus fugit come le stazioni
dove i treni sfrecciano senza fermarsi.
Non abbiamo nemmeno il tempo
per leggere il nome della stazione
perché la gioventù è passata
e la vecchiaia è arrivata.
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