Brillano al sole i cappelletti d'alluminio dei camini mentre il vento gioca con loro facendoli ruotare sullo sfondo del cielo azzurro senza una nuvola: giocano con il velo bianco di una lontana nebbia distesa sull'orizzonte di collinette piene di trincee dove morirono tanti in una fratricida guerra civile.
Gli odi ancora si leggono nei grandi occhi di alcuni che sono figli dei protagonisti diventati signorotti. Dai camini esce il fumo della legna che tutti riscalda mentre nel cuore dei giovani che non sanno la storia brucia rancore, vendetta, passione e false illusioni. La storia è la maestra della vita che ci rende più felici.
Quando potremo camminare sotto un cielo azzurro tutti uniti cantando e giocando come uccelli liberi dimenticando il passato che ha lasciato tante ferite alcune già sepolte nel camposanto altre imputridite? Specchiamoci nel cielo e nelle acque azzurre del mare: laviamoci mani e cuore dimenticando il triste passato.
Composta martedì 19 marzo 2019
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