Assenzio
Tu che sei assenzio
che mi avvelena e cura l'anima
Se versi in calice l'oblio di cui mi nutro,
non togliermi le labbra dal freddo vetro, ma scaldalo con lo stesso veleno della tua bocca.
Tu che sei assenzio
non negarmi quel che mi cura,
nel lento mio morire di te.
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