Ares non-cane
Ares, bianco amato compagno
di giorni lieti e bui,
il caso ti ha sottratto ai miei occhi,
non al mio cuore!
Sento di te il fiato corto
di quando ritornavo,
lungo viaggio o breve assenza,
alitarmi sul viso, asciugare il mio pianto.
Vedo ancora il tuo mantello scompigliato
più della mia stessa chioma,
dopo la corsa al bosco,
a gareggiare col vento a perdifiato.
Ricordo il ticchettìo delle tue zampe
dietro la porta e lo sbuffare forte
e l'abbraccio e la carezza che volevi
più dell'acqua e del cibo dalla mano.
Amico mio, più che umano,
il sogno di riaverti culla il sonno
e di nuovo sei accucciato sui miei piedi,
adorante, amichevole, fedele.
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