Il Pagliaccio
M'infarino la faccia ed il naso posticcio mi metto,
di bianco e di rosso tramuto il mio volto,
dietro la tenda mi spia un bambinetto,
il pubblico s'aspetta da me d'essere sconvolto.
Mentre mi trucco penso alle foglie lungo i sentieri,
come ad un discorso di parole spezzate,
immagini s'accavallano nella mia mente,
aggrediscono le mie narici sconosciuti odori.
Il suono della risacca echeggia dentro me,
guardo la mia anima giocare con le onde del mare,
dalla bianca spuma si fa cullare,
lasciando sulla spiaggia della coscienza incancellabili orme.
Rincorro due occhi in cui bere,
due labbra da sfiorare per sentirne il sapore,
gesti che si tramutano in lingua per comunicare,
soppiantando le vuote parole con la voglia d'emozionare.
Un sorriso si scioglie in un abbraccio caloroso,
un bacio schianta il ghiaccio della razionalità,
un alito si trasforma in vento impetuoso,
un amore rompe il silenzio della quotidianità.
È ora...
lo spettacolo deve cominciare e la gente deve ridere,
frizzi, lazzi, capriole e giravolte, senza remora,
son pagliaccio, non buffone, negli occhi porto l'amore...
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