Scritta da: Roberto Strati

Il Roseto

Ho sempre adorato passeggiare nel parco,
giocare con i passerotti che svolazzano tra i rami,
ammirare l'eleganza regale dei cigni sull'acqua,
perdermi dietro a bambini che gattonano sull'erba...
La mia attenzione si posò su una rosa,
bella e profumata,
aveva i petali piccoli, d'un rosso acceso,
con delle spine appuntite abilmente distribuite.
Diventò per me un appuntamento quotidiano,
dovevo vederla, assaporare il suo profumo,
ricordare i gesti che compiva mia madre,
fermare la luce che si posava su di essa.
La gente prima si fermava, stupita,
poi. Vedendomi accarezzare la rosa, mi derideva,
infine, iniziò ad essere invidiosa dei gesti d'amore,
con cui la nutrivo e lei cresceva sempre più rigogliosa...
Un giorno, la trovai distrutta,
giaceva squarciata, in terra, calpestata,
i suoi petali sparsi, sembravano tante macchie di sangue,
uccisa dall'odio degli uomini verso l'amore.
La mia anima di vetro si frantumò
ed i suoi pezzi ferirono il mio cuore,
lacrime calde vergarono il mio volto,
inzuppando la terra che divenne tutta rossa...
In quel luogo è nato un roseto,
vi sono rose di vari colori,
tutte spruzzate di un caldo rosso carminio,
il rosso del mio cuore...

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