Poeti
Sei e venti di venerdì
ci si alza presto la mattina
per rivestirci della nostra nullità
Si sono persi i sogni della notte
dove avventure in mondi strani
riscattano la monotonia della realtà
Anche tu che con alterigia
comandi sui nostri giorni scialbi
non sei che un condottiero
di fantasmi che sopravvivano nella realtà
Anche tu non sei che nessuno
e domani meno di niente
come tutti sarai dimenticato
Mentre noi poeti ancora grideremo
dalla polvere la nostra speranza all'umanità.
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