La mia dea
E ancor più forte sento quel dolore annodato...
E ancor più lento...quel veleno radicato nel mio passato...
Non si addormenta.
Un sasso piangente...parole stonate...
E ancor più forte...verso lacrime amare e sospiro.
E ancor invoco quel "Dio Muto"...e chiedo perdono.
Un perdono rinnegato da questo "tetro teatro" di pupi rabbiosi...
Ma annuso il profumo di una dea...
Ed ella disegna linee melodiche che toccano il mio cuore.
Dolce e luminosa creatura...
Ella coglie aspre amarezze in sorrisi mascherati...
Onde sinuose lambiscono la sua potente fragilità.
Ella, la mia dea, disseta la mia vita d'amor.
Affogata in certezze incerte,
ricordo ancora la sua tenera età...
E i suoi divini sguardi, gettati dai pupi rabbiosi su un filo spinato...
E rammento i suoi gemiti...e la sua dolcezza...sposata a quest'ostico destino.
E si veste di vergogna la mia nobile creatura...
Bramosa di avvolgersi nella magia di una carezza...
Non piangere mia dea...
Tu che colori la mia vita di candore.
Tu, forte e radiosa stella teatrale...
Oggi cresci...
Ma ricorderò sempre la tua tenera età...
I tuoi divini sguardi gettati dai pupi rabbiosi su questo filo
che un giorno disegnerai con la tua forza di libertà.
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