A mio padre
Ho avuto un supereroe da bambina.
Il mio supereroe era grande, bravo, non si arrabbiava mai, era forte ed era il mio Papocio.
Ora sono grande e parlare di lui mi commuove.
Per molti anni ho avuto un supereroe ma poi ho visto la realtà.
Il mio Papocio si ammala, si arrabbia e sì, lo ho anche visto fragile.
Il mio Papocio non ha sempre ragione e spesso il nostro rapporto è solo litigio.
Io che urlo e lui che tace oppure lui che urla e io che taccio.
Non ama le discussioni, è lunatico e iperattivo.
C'è stato un giorno che non dimenticherò mai,
il mio supereroe è stato male, non ferite fisiche, ma lacrime dell'anima.
La sua fragilità ha ferito nel profondo la mia.
Il mio eroe che piangeva?
Soffrii tanto perché ho sempre avuto un senso di protezione verso di lui, ma in quel momento non potevo fare nulla.
La visione di mio padre crollò in quegli anni e io ho sofferto per questo;
ma ora, a tre giorni dal mio diciottesimo compleanno ho capito.
In questo mondo già è difficile considerarsi uomini e donne figuriamoci supereroi.
Ho avuto un supereroe da bambina e crescendo ho avuto un uomo come padre.
Composta lunedì 9 marzo 2009
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