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L'amicizia era sopita
ma non era morta,
l'avevi chiusa in un cassetto
ma la chiave era lą,
a portata di mano,
anche l'amica era lą,
a portata di voce.
Ma il tempo era un altro,
la vita diversa, i sentimenti nuovi.
Avevi appena girato una pagina
e la sua assenza era gią un'abitudine.
Eppure se la mente
tornava a quegli anni,
i giorni divorati, le ore al telefono,
le notti insonni, lo studio, l'amore,
la paura, la pazzia, i segreti,
le corse sfrenate verso la vita,
il vento in faccia
che ti apriva il cuore.
E tutto questo insieme,
sempre insieme.
E allora via, ti dicevi...
prendi il telefono,
cercala, chiamala,
ma poi, ma se...
ma chissą, ma forse,
meglio domani.
E gli anni passavano.
Poi un giorno, un incontro casuale,
fa scomparire il tempo,
prendi la chiave,
apri il cassetto
e ritrovi l'amica.
Ed ora siete lą sul divano,
ancora insieme.
Sul viso qualche ruga che,
sapiente, il trucco copre,
un capello bianco che la tintura,
prepotente, cela.
Delusioni e soddisfazioni,
sofferenza e felicitą,
gioie e dolori, il dolce e l'amaro.
Ma siete voi, care,
vecchie amiche di un tempo,
siete le stesse di tanto tempo fa,
i cuori lo ripetono in coro,
forse č un'immagine o solo un'illusione
ma quel divano č lo stesso
banco di trenta anni fa.
Composta nel giugno 2007
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