Polittico
Invola il vento già i capelli d'oro
dell'estate e una resta ti sorprendo
d'avena, in filigrana a ricamare
la chioma tua pensosa sul mistero
palpitante nel grembo.
La tua dolcezza mesta di madonna
senese del trecento mi seduce
nel polittico d'oro d'un pagliaio
deserto, ove tua madre illuminava
una pepita d'oro di gallina
a gridare il miracolo nell'alba
e tu bambina e le sorelle in corsa,
le stelle e i sogni infranti d'allegria.
Ma pure quell'arista nei tuoi ricci
è un ago che trafigge il tuo sorriso
e gonne nere mi evochi velandomi
la fiaba, e ventri gonfi lungo i solchi
e cuori in pena al respiro di culle,
talami diacci di vedove bianche
a baciare esangui
labbra di carta.
E non più dea ti miro ma sorella
di pena in questo viaggio,
Anna che stai per darmi il terzo grido
di fede nella vita, mentre il vento
invola già i capelli dell'estate.
Composta lunedì 10 luglio 2000
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