Macerie di cacao
Coglimi come una frustata sulle labbra,
a tradimento e ruggendo d'ingordigia.
Imboccami di cioccolato acerbo, amaro,
ma poi assolvimi con arancia candita e cannella.
Sul cuscino gianduia e fondente spezzati
in un ribelle mosaico di cubi scomposti,
anarchia guerrafondaia del proibito.
Intingi le dita nella polvere dolce e brunita
per dipingermi le labbra di mogano,
in questa caccia insonne la preda ambita
è una brace elettrica di voluttà.
L'alba forza le imposte ed inciampa
nei nostri peccaminosi ruderi di delizia:
riccioli di cacao e profumo di rossetto.
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