Quello che di me rimane
Sfoglio pagine bianche
un imperfetto futuro
debole orfano di un miope passato
Traccio una linea
lunga e netta, fragile e debole
come mano che l'ha creata
Il foglio diventa confine
Da un lato i buoni, dall'altro l'iniquo
da una parte gioie, opposte ai dolori
delusioni dirimpetto agli amori
Divido il mondo, quel po' che mi è dato
mi alzo e mi servo da bere
solo due dita, mi dico
Cinque volte due dita
necessarie ad alzare il foglio
diventato pesante
E cade
lieve come foglia in autunno
la osservo, piovere sul pavimento
Guardo il foglio dall'alto
e tutto svanisce
osservato dal basso il dolore si acuisce.
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