Mia Madre
Mia madre è
la mia capacità figlia
di amare.
Le sue spalle curve
sono il peso del mondo
che non so portare.
I suoi occhi sbarrati
la mia rabbia verso ciò
che non cambia.
Le sue orecchie assottigliate
la mia stanchezza di sentire.
La testa bassa
è la mia libertà senza piedi.
Le sue mani,
le carezze mancate
al mio universo giovane.
Mia madre ha i miei silenzi
rotti da coraggiosi aneliti
di sopravvivenza,
il vento inquieto della notte,
i fiori effimeri della primavera,
lo sciabordio mesto del mare,
le rondini azzurrine
dei miei mattini
volati via.
Ha i miei distacchi
bancarottieri.
Ma è qui,
la mia culla del ritorno
per essere madre.
Composta giovedì 10 settembre 2009
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