Amore: piccole delusioni e... grandi emozioni
Adoro le tue parole; il tuo lasciarle lì,
sole, come una manciata di perle
che cadono al suolo: alcune rotolano
via, si perdono in angoli bui, altre
risplendono di riflessi lucenti e si lasciano
raccogliere.
Ognuno dei numerosi punti sparsi tra
i tuoi discorsi mi parla di lunghi silenzi,
di pensieri non tradotti in parole,
di intime riflessioni.
E ogni volta mi stupisco di trovar me
stessa là, dove non credevo, di riconoscere
le mie parole nelle tue, i miei pensieri
nei tuoi e perfino i tuoi silenzi nei miei.
Quante volte avrei preferito i silenzi
alle parole, quanti incantesimi sono stati
spezzati così, per stupidità.
Era fantastico ascoltare i nostri silenzi,
le nostre anime gioire... Poi hai detto
qualcosa.
Ti ho detto: "stai zitto".
Altre parole: "non rovinare tutto". Ancora
non capivi.
Ho ucciso la stupidità con un bacio
leggero, che sfiorava appena le labbra.
Ma tutto era irrimediabilmente rovinato.
Ma gli angeli non hanno cantato e le
campane non si sono sentite.
L'ho voluto io.
Volevo che anche la semplicità di un
abbraccio acquistasse il valore di una
notte d'amore.
Voglio costruirmi i miei ricordi
alla perfezione senza sbagliare, per quanto
mi resteranno solo quelli a farmi
compagnia... Amo gli amici che
mi cercano solo per farsi ascoltare.
E io lì, a raccogliere storie... Le mie
storie le racconto a me stessa.
Agli altri regalo schegge del mio animo,
per dar loro l'illusione di conoscermi.
A te... qualcosa di più. Perché mi
parli con i silenzi.
Composta venerdì 11 dicembre 2009
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