Notturni d'abbandono
Solfeggio la sensazione
(scioglimento, dispersione)
nell'incandescenza ritmica
del tuo tocco
a brandelli, in frantumi
il suono spira dalla veneziana
socchiusa sul mondo
che non parla quest'idioma
che non naviga la
geografia del tuo busto
che non mesce l'ebbro
vino del tuo sguardo
Io ti sento
In ogni ione
In ogni poro
In ogni sudato, stillante afrore
Tu Serpente, Farfalla, Angelo, Sciamano
Sorseggi le aromatiche
mie umide sponde
lasci sbocciare i miei capelli
alle radici dei tuoi fianchi
Dove inizio io? Dove finisci tu?
E dolcemente,
Ferocemente
Arpeggiamo
Notturni d'abbandono
In crescendo
In crescendo
e poi
Ad libitum.
Composta domenica 22 novembre 2009
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