Rovinoso sfacelo
Come un comandante sconfitto
con la sua armata,
mi aggiro tra i caduti,
sparsi sui campo di battaglia.
Cumuli di rovine,
memorie passate,
feriscono gli occhi,
rossi di pianto.
Le mani infiacchite
affondano nelle tasche.
I piedi ormai stanchi
indugiano tra i detriti.
Odo grida lontane,
lamenti dolenti.
Cado in ginocchio.
E piango.
Composta sabato 17 dicembre 2005
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