Lolita
Gemi, del carnale piacere e del dolore,
esaltato dai rivoli del sangue di vergine,
mentre impetri per quell'idolo
tra le tue morbide mani,
nella bocca,
tra i seni appena accennati,
tra le accoglienti, brucianti cosce,
esalto le tue membra coi miei occhi,
col mio corpo sul tuo corpo,
ancora acerbo,
non ancora di donna,
nel silente grido della notte senza stelle,
nella falce di luna che ci fa da penombra...
godi, del mio caldo seme dentro te,
che invadente prosciuga il tuo desiderio,
solo per poco, mia dolce lolita,
solo finché le fiamme della nostra passione
non mendicheranno ancora lo struggimento,
il bisogno dell'una nell'altra,
solo fin quando le lingue di fuoco
metteranno al rogo, ancora,
i nostri affievoliti sensi.
Composta mercoledì 23 dicembre 2009
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