Poesie preferite da Alan Bonvissuto

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Scritta da: Teobaldo Maccabeo

L'amore non si bagna

Eri solo tu
io non ti vedevo
la pioggia
il vento
io non ti vedevo
l'ombra del cuore
nascosto
che nutriva un sentimento
per un altra
ma era te che volevo
quante volte volte ho pianto
io non ti vedevo
ma era te che volevo
perché
dimmi perché
non riesco a scegliere
quante volte hai pianto
guardandomi da lontano
non avevo il coraggio
di avvicinarmi
tu ti giravi
camminavi
sotto la pioggia
in aperta campagna
ma l'amore non si bagna.
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    C'era una volta

    C'era una volta... ad ogni fermata per lui...
    LEI!... pronta da ricordare con una bella preghiera.

    Salve ooh Regina Maria!... Madonna di Dio, son le tue
    quelle voglie di carezze mancate di un'amore rivangato
    sempre convulso da inetti variegato nella vita da insetti
    versata a fiamme e fuoco dagli ingrati loro per virtù bruciato
    di tutto alle armi è stato passato il suo per un poco di buono
    lungo il percorso d'un sfiammato parkinsoniano.

    Mentale il suo viver era disabile tal una lampada ai santi votiva
    accesa con la spersa dignità vera al vento spesa sfumata in carità
    per recitar rosario ballando lambada con onestà in quaresime di pianto.

    Nervoso tra le nubi ricorda i sogni come strali ch'ancora estrae
    dal fosco buio interior quello strillar d'obbligo il tempo nero distrae
    e, incoraggiano li dolori innocenti tra li temporali
    d'incoscenti laser che gli ammalorano sul corpo.

    Dal natio luogo a parte il soffrire speso...
    quando! il venire dell'anima dal cielo verrà
    Giampiero è quello che attende la vita
    per un nuovo avvenire.

    Mah, quanta pena ha da scontare in sofferenza?
    Qualsiasi persona delusa è senza pazienza,
    la pietà umana cerca con affetto l'amore
    perché privo di iniziative, nel corpo incrinato è lui!

    Senza prospettive illuso è ancora nel suo pianto
    diabolico sopravvivere d'eterno invano non è d'umano
    illeso da cascate rumorose sui sassi del destino...

    Lui marmoreo, aspetta e spera di giorno
    in giorno finché la sera, per non spararsi
    nella notte cieca al buio pesto nella quiete surreale
    sfinge trattenuta d'oleosa tristezza, tinge
    di bei colori i disperati solchi sul suo volto,
    in un paesaggio di rughe è nel fato, malocchio
    che ti liquida ooh vita.

    Là, nel ghetto all'aria solitaria torna a smarrirsi la vita
    chiara sospira allo specchio lo sconforto di un volto
    La fine tragica dell'esistenza tutto, s'esalta con
    la mia voglia di morire se, non si può allungare
    la vita vediamo se si può allargare... con la morte
    per non subire mai più.
    Composta giovedì 16 febbraio 2012
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      Scritta da: Vincenzo D.

      Parole Aperte

      È difficile rimanere integri,
      non spezzarsi.

      Vita di fili,
      salvati a braccia conserte.
      Non posso immaginare
      un cammino senza ricordi che
      soffocano le ragnatele,
      fili delicati d'innocenza.

      Colmo gli echi rumorosi,
      emozioni lussuriose del vento.
      A parole aperte,
      penetro lo sciupare del tempo.

      Burattini incatenati,
      non emettono suono.
      A parole aperte,
      un amore tende il filo che
      si tiene più stretto d'un fratello.

      Estirpo il dolore,
      mentre cala la notte.
      A parole aperte,
      l'alba calerà in tramonto che
      ghermirà le tue mani.

      Scappo ora.
      A parole aperte,
      mi tenti nel sano suicidio.

      Chiudo gli occhi,
      perdo il controllo.
      Smarrisco il mio sangue,
      nel tuo corpo.

      A parole aperte,
      viaggio in frammentati schermi,
      in folle ecstasy lussuriosa
      nata dalla parola amore,
      sotto il segno del sangue.

      L'oscuro figlio della luna,
      attende a parole aperte,
      l'ultimo cuore che pulsa,
      amplifica, rende plurale
      la soffocata pena.
      Composta lunedì 9 maggio 2011
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        Scritta da: Roberto Giusti

        Morte Anonima

        Sono fatto, sono strafatto...
        Sono cotto, sono morto.
        Vivo di alcool e droghe,
        mi piego al tempo con le sue difficili prove.

        La fine non è mai troppo lontana
        in questa realtà così amara.
        Sono niente di quello che ero
        quando già ero quello che non volevo.

        Ho perso la speranza,
        la voglia ancora di gioire,
        poiché oggi come ieri...
        m'interessa solo morire.

        È fatta... sono finito!
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          Scritta da: Birbotta
          Ti guardo e vedo il "tutto"...
          Tutto ciò che il mio cuore, la mia mente, il mio corpo desiderano,

          ... Nostalgia antica per ciò che sento già mio

          Sento l'intensità di ogni gesto, di ogni istante... mi confondo, sono parte di te...
          Intuisco ogni tua sconosciuta tristezza, che comprendo e accolgo,, fa parte di te,
          Mi disseto alla sorgente della vita,
          Felice dei doni che mi fai... non chiedo altro...
          Se non di poter cullare la tua dolce anima ferita.
          Composta venerdì 17 settembre 2010
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