Poesie preferite da Alexis Udinov

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Scritta da: kuttyale
Ci sono queste persone che corrono
una fermata, poi l'altra
che non ti basta il fiato
un corpo contro un altro corpo
con tutte le lingue, tutti gli accenti
di un popolo in fuga
perché qui l'amore è sotterraneo
e di fretta
servono altri biglietti, metrò più veloci
per uscirne vivi
io apro la bocca e la tengo ferma, forte
coi denti lì
a consumare la lingua
e me la mangio tutta
senza scuse
questa voglia di correre
con le mani in tasca, immobili
come se aspettare avesse addosso un viaggio
che solo lo sguardo pare allontanato.
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    Scritta da: Patrizia

    Distanza

    Voglio restare ad aspettare chi mi cerca,
    sappiamo che i nostri letti sono lontani
    sappiamo che i nostri cuscini sono diversi
    a noi ci separa lo spazio,
    ma abbiamo il tempo di vivere le emozioni
    voglio viverti, voglio assaporarti, voglio amarti
    in silenzio solo rumori di noi dei nostri corpi che si muovono
    armoniosamente sincronizzati insieme per vivere e respirarci,
    voglio restare ad aspettarti.
    Composta venerdì 12 ottobre 2012
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      Scritta da: Rossella Porro

      La voce

      Cos'è questa
      voce
      che sento dentro
      mai totalmente espressa
      amorevole e dolorosa
      prepotente e dolce
      che scuote le mie membra
      fino a farle sanguinare?
      Cos'è questa
      voce
      che mi punge
      come spillo
      senza alcun preavviso
      di notte in un sogno
      di giorno nel vento?
      Cos'è questa
      voce
      sottile padrona
      nelle ombre della sera
      timida luce
      nelle mattutine veglie?
      Cos'è questa
      voce
      se non
      il tuo amore.
      Composta venerdì 12 ottobre 2012
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        Sogno di carta

        C'era una volta
        una ragazza innamorata dell'amore
        che vide il suo cuore illuminarsi
        in un distratto giorno
        Quando stringendo nella mano un vecchio foglio
        incrociò lo sguardo di un ragazzo.
        il suo sguardo conobbe il suo
        e si sentì volare.
        Rimaneva a fissare il cielo
        Per veder arrivare la sera
        ed assaporare la serenità.
        Per lei,
        Era un cavaliere
        distratto un po maledetto
        uscito da un sogno
        Disegnato su un pezzo di carta
        In anni puerili.
        Le bastava ascoltare
        la sua voce vibrante nel petto
        Per inseguire una stella
        Dalla terra all universo.
        Lei le donava
        Piaceri sottili
        E parole dipinte di amore.
        Poi un giorno arrivò il temporale
        e un fulmine squarciò il cuore della ragazza.
        Senza amore,
        il cavaliere si perse nel vuoto
        e la pioggia ridusse
        quella favola di carta
        in grigio fango.
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          Scritta da: sagea

          Verano

          Limpido oggi il cielo è così limpido
          come acqua chiara dentro gli occhi tuoi
          che bagna poi anche i miei

          io raccoglierò tutti i petali caduti dalle tue orchidee
          tutti i giorni spesi dentro a quelle idee
          quei giorni che non torneranno mai

          impedisci che il profumo che incurante lascerai
          faccia parte ancora di quei giorni miei
          quei giorni che non torneranno mai

          mai.
          Composta lunedì 8 ottobre 2012
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