Sconosciuto, forse nuovo mi presento al vecchio me non ci vado d'accordo due estranei nello stesso corpo uno annega l'altro fa fatica a respirare lottano, consumano ossigeno gliene resta sempre meno continuano consapevoli e testardi forse entrambi inadatti destinati a morire in diversa maniera per lasciare aria alla primavera che verrà sperando che verrà.
Come la vetta di una montagna che buca il cielo per vedere le stelle così si erge il mio spirito. Le nubi coprono cosa c'è al di sotto impossibile guardare se non in alto.
Il mare è trafitto la luna penetra gli abissi l'anima è intrisa di sangue. Sera, solitudine tristi complici del genio vagabondi compagni in cerca di sollievo.