Un palpito un messaggio: Un cirro infuocato un nugolio di vento. Si sfrangia il petto in tumulto il cuore. Fulmineo piomba il sole più rovente dell'amore. Il cielo è bello la natura in fiore, Meraviglia e gioia giova ai nostri cuori.
La finestra, ove tu ridevi al sole tra due vasi di fiori, è chiusa a me forse per sempre. Tu mi dimenticasti e i fiori del tuo balcone son quasi morti; perché, mia amata, a me non farai ritorno. Un giorno ti incontrerò, forse, per le vie di qualche città e tu mi guarderai incuriosita quasi per dirmi: ma io ti conosco, ti vidi nel tuo piccolo, dolce paese fulgente nel sole. Io ti sorriderò, così, lievemente, poi andremo ognuno per la nostra via. Forse nel mondo non ci rivedremo più. La finestra, ove tu cantavi innaffiando i fiori, è tutta chiusa per me.
Due lumi lontani due stelle splendenti due piccole perle di candida brina. Due lame taglienti che squarciano il cuore. Due specchi lucenti in cui bramo mirare gli occhi miei spenti.
Sento una musica: è il vento calmo. Si va nella quiete dell'aria, del cielo io e te, al timone di una goletta in un mare infinito là verso l'amore. Il faro radioso batte dritto e fiammante: ci dondola piano la goletta nell'acqua incolore. Percorre il tempo ritrova il sole e la luna boccheggia sotto i nostri occhi respira dolcemente e va rigonfia d'illusioni d'amore va al largo come il primo giorno forte e armoniosa. Un po' di pittura grigia appare si rigonfia il mare opaco la goletta sbanda e va. Una livida rabbia e triste angoscia ci turba il sangue la goletta s'agita furiosa e salda va. Stretti io e te, lo sguardo si sdraia nel cielo amore, come il mare, limpido spazio infinito. S'increspano le labbra ribolle il sangue. Sorride la goletta e dritta fila là verso l'amore.
Tacciono le labbra chiuse suggellate da un arcano senso di mistero, e, simili a corolle reclinate, pallide e mute in un silenzio austero, rinchiudono dentro la parola ardita, l'enigma della morte e della vita. Tacciono gli occhi ora chinati al suolo, ora fissi in visione misteriosa, ora seguenti delle nubi il volo, ora vaganti incerti su ogni cosa. Muti e freddi, così che sembrano spenti occhi chiusi alla vita e ai viventi. Ma l'animo d'amore alto favella e ride e piange. Or folleggia or freme, or canta la sua fede ardente e bella, or sugli affanni tristemente geme e con svariati accenti ad ora ad ora un po' di ben dalla sua anima implora.
Un silenzio infinito, un fiume di cielo con chiari occhi delle stelle. Quieti e vuoti, freddi e senza fiato due corpi stretti in unica voglia. Tu, luna, non c'eri. Tanto buio senza il tuo bianco lume. Occhi languidi, labbra secche senza il tuo calore. Non un sorriso, non una parola, in attesa i nostri cuori. Nel silenzio più cupo, profondo regnava un grande amore.
Ecco che spunta, bello, ricco di sogni di una notte d'amore. Fuori piove, tira vento, ma dentro c'è il fuoco della notte d'amore. Conserva il calore che irradia il corpo, avvolge l'amata di baci radiosi, brilla nel cuore una gioia infinita.