Scritta da: Alfonso Chiaromonte

Il ricordo

Una luce vi è in me
che mai non si spegne,
un rimpianto
che ancor non si cancella.

È il rimpianto di te,
mia dolce amica,
di te che non dimentico giammai.

E se avvenga
che tu a me ritorni,
con ugual fremito
ti stringerò tra le mie braccia.

Passa in silenzio
la tranquilla soglia della mia porta,
ti aspetterò
tendendoti le mani.
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    Scritta da: Alfonso Chiaromonte

    Nostalgia

    Mi riporta la mente al passato,
    mi trascina seco lontano
    attraverso soavi ricordi.
    Una figura mi balza improvviso:
    ha negli occhi lucenti un sorriso,
    un tenero dolce sorriso.
    Soffia un soave alito fresco
    e al core giunge il sereno.
    Carezzo il visino e i capelli,
    nell'aria mi trema la mano.
    E nell'ombra mi porge tremanti,
    due petali rossi, olezzanti,
    due labbra carnose, cocenti,
    due morse che premono forte.
    È stanco il volto, è svagato,
    ma è quello che sempre ho sognato.
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      Scritta da: Alfonso Chiaromonte

      Il primo bacio

      Sono qui tra la folla
      e sono solo.
      La gente cammina,
      sorride,
      mi passa vicino,
      mi sfiora,
      ed io sono solo.
      Rifaccio la strada
      insieme percorsa,
      rivedo i luoghi
      del nostro incontro
      e sono solo.
      Mi siedo
      sul nostro sedile
      solo.
      Contemplo,
      ricordo.
      Una luce brilla,
      un pensiero caro
      ritorna:
      è la nostra festa,
      la festa
      del primo bacio.
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        Scritta da: Alfonso Chiaromonte

        Quel dì radioso

        Quando quel dì giunse radioso
        indugiai lo sguardo mio
        sull'amabile tua volto.
        Cheto si posò il pensier mio,
        rivide quel dì fulgente
        che rapì i nostri cuori.
        Come bocciol d'aprile
        nacque il nostro Amore,
        che ebbe sapore di rosa.
        Ardente tanto splendore
        si fece negli occhi miei,
        quando l'essenza provai
        del tuo primo bacio.
        Un'impronta, un sigillo
        racchiusero i nostri cuori
        nello scrigno dell'Amore.
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          Scritta da: Alfonso Chiaromonte

          La sera

          Bacio lunare fra le nubi chiare,
          erano di moda tanti anni fa,
          ecco la morte e la felicità,
          l'una m'incalza quando l'altra appare;
          quella m'esilia in terra d'oltremare
          questa promette il bene che sarà.

          Mia cara dolce amica, a quest'ora
          scende la sera sul balcone antico
          della tua casa. Nel mio cuore amico
          scende il ricordo...

          Reduce dall'amore e dalla morte
          gli hanno mentito le due cose belle,
          amore non lo volle in sua coorte,
          morte lo illuse sino alle sue porte,
          ma ne respinse l'anima ribelle.
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            Scritta da: Alfonso Chiaromonte

            È bella la sera

            Taci, sorella. È la sera.
            Vedi, le cime degli alberi
            sono chinate in un tacito
            sogno. È forse una preghiera
            questo sognare di tenere
            cime. Nei tiepidi nidi,
            reduci da altri lidi,
            stanno le piccole rondini
            e nella soffice aluccia
            nascondono il pensoso
            capo, per breve riposo.
            Taci, sorella, che dormono
            in questa sera dolcissima
            tutte le buone creature
            sotto le dita più pure
            d'una leggera e fuggevole
            mano di madre, che i tiepidi
            sogni sfiorando, carezza
            benedicendo. Dolcezza
            sorella di mano tenera
            che benedice. Noi poveri,
            noi vagabondi, il cammino
            col nostro triste destino
            continuiamo. Noi all'ultima
            tappa, sull'ultima via
            benedirà sulla tacita fronte
            la morte, con tremula mano
            di oblio. Così sia.
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              Scritta da: Alfonso Chiaromonte

              Un soffio d'amore

              Forte, sano, desiderabile
              nel chiarore più cheto,
              lieve un dolce alito
              si affonda dentro di te.
              Oh! Che senso d'amore!

              Nel vuoto errano i tuoi occhi,
              esanime pausa di una soglia ignota.
              Un leggero tremito sulle tue labbra
              un soffio d'amore nel tuo cuore
              freme il tuo corpo.

              Fluttua leggero e cocente,
              bellissimo ti appare il cielo,
              quel quid inesprimibile
              ti porta nel "sublime".

              Ancorato lo senti per un istante,
              s'agita sempre più caldo
              una bava di vento
              come un sigaro acceso tra i denti,
              un fiducioso sospiro ti prende,
              ardi di chiara felicità.
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                Scritta da: Alfonso Chiaromonte

                Che notte di fuoco!

                La coltre pesante pesante
                premeva sul corpo stanco,
                un caldo bruciante, seccante
                univa le membra fiacche.
                Un fuoco ardeva sul corpo,
                otturava le nari già chiuse,
                scaldava le labbra socchiuse;
                che notte, che notte di fuoco!
                Il pendolo forte batteva
                l'ora che presto passava,
                la mente pensava e rideva
                e il tinnulo suono strideva.
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                  Scritta da: Alfonso Chiaromonte

                  Dimenticare

                  Se tu mi amassi
                  Io non avrei altro da chiedere
                  Al destino mio.
                  Se tu mi amassi,
                  la vita sembrerebbe
                  un sorriso di Dio.
                  E questa nebbia,
                  che mi sta nell'animo,
                  fissa, greve, incresciosa
                  dileguerebbe
                  e tornerei ai fulgidi
                  sogni color di rosa,
                  ai cari sogni degli anni passati,
                  ai fascini, all'incanto.
                  Oh! Allora sentirei di vivere!
                  Oggi soffro tanto
                  E cerco di dimenticar nel vino
                  Bevendo colmo il bicchiere,
                  e il mare dei passati anni
                  rivalico
                  sull'ala del pensiero.
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