Poesie inserite da circe

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Scritta da: circe

Aspecto

Vivo dentro de cuatro paredes matemáticas
Alineadas a metro. Me rodean apáticas
Almillas que no saben ni un ápice siquiera
De esta fiebre azulada que nutre mi quimera.
Uso una piel postiza que me la rayo en gris.
Cuervo que bajo el ala guarda una flor de lis.
Me causa cierta risa mi pico fiero y torvo
Que yo misma me creo pura farsa y estorbo.

Vivo tra quattro pareti matematiche
Allineate al metro. Mi circondano apatiche
Animelle che non conoscono nemmeno un grammo
di questa febbre azzurrina che nutre la mia chimera.
Uso una pelle posticcia che mi disegno grigia.
Corvo che da sotto l'ala guarda un fiore di giglio.
Mi fa sorridere il mio becco fiero e torvo
Che io stessa mi sento pura farsa ed ingombro.
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    Scritta da: circe

    Senza parole

    Tante cose ci siamo detti
    eppure di nulla abbiamo parlato
    di ciò che sta davvero in fondo al cuore
    un pesce drago
    nuota sulla piana abissale di questo muscolo pulsante
    ti voglio bene... ti amo... sembrano parole piccole al confronto
    volano via appena pronunciate
    il mostro marino invece rimane lì nascosto ad addolcire le nostre notti
    solo la sua luminescenza si intravede dentro ai nostri occhi.
    Composta mercoledì 12 dicembre 2012
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      Scritta da: circe

      La fine infine

      Al fiore insultato nulla importa del cattivo e del buono
      né della vendetta si preoccupa.

      Ignorato dall'uomo
      Il silenzioso rimprovero della natura
      senza intenzione diviene cancro devastatore

      ma questa non è profezia, solo facile previsione
      l'ordinazione di un menù alla carta... senza sorprese

      qualcuno annuncia catastrofi
      addirittura tra qualche giorno la fine del mondo

      esagerati! mal che vada sarà solo la fine dell'uomo
      il mondo andrà avanti da sé. parola di Maya.
      Composta martedì 11 dicembre 2012
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        Scritta da: circe

        Amore sottovuoto

        Da quando sei andato via la terra ha smesso di girare
        ogni cosa è schizzata ovunque come quando il lanciatore girando su se stesso
        decide di lasciar andare il contro peso del martello.
        In assenza di gravità tutto galleggia in disordine nello spazio,
        in risalto sullo sfondo nero gli oggetti entrano in collisione fra loro,
        si frantumano liberando tutto il loro ripieno,
        particelle di memoria si allontanano l'una dall'altra ognuna con una sua nuova orbita.
        In mezzo al post big bang, fra i resti di questa catastrofe silenziosa galleggio anch'io ma non so se sono io...
        non so se sono... non so... non...
        Mi sono addormentata dopo aver impacchettato ben bene il dolore,
        viaggio nel sonno per forza d'inerzia al pari di Nettuno, non esiste più alcun riferimento geografico,
        neppure esistono sopra sotto sinistra destra avanti indietro dentro fuori.
        Sul pianeta terra sono rimaste solo le piante con le loro radici, ma presto bruceranno nel sole o ghiacceranno nell'oscurità.
        Composta mercoledì 25 aprile 2012
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          Scritta da: circe

          La voce di miele

          La voce di miele è una spada che trafigge le parole,
          ad una ad una le infilza con dolcezza
          per adagiarle al centro del nostro torpore.
          Noi incantati ascoltiamo,
          siamo ladri affamati
          sorpresi con le mani nel sacco alle quattro del mattino
          col gusto della refurtiva sulla lingua e le dita sporche di marmellata,
          senza alibi da inventare a nostra difesa.
          La voce di miele è il lampo di un flash fotografico
          Che illumina e acceca.
          Noi ripresi dallo stupore
          Guardiamo le foto delle nostre impressioni nascoste.
          La voce di miele è un diamante rubato che sfugge al controllo di frontiera.
          Noi siamo contrabbandieri di musica
          trasportiamo canzoni col doppio fondo.
          Composta martedì 1 maggio 2012
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            Scritta da: circe

            .....come una Pasqua

            Sono una piccola formica felice
            anche per me oggi è giorno di vacanza
            non devo trasportare pesi enormi sulla testa
            zampettare in affanno tra gli altri miei colleghi
            scavare lunghi cunicoli comunicanti.
            I magazzini sono ben riforniti
            le derrate alimentari riordinate con cura nelle dispense
            non sia mai scarseggino le scorte
            l'ombra di carestia sempre alle porte...
            Anche per me, dicevo, oggi è giorni di vacanza
            si lo so, per sovrani e regine ventiquattro misere ore non sono che un istante,
            di tempo libero loro dispongono in quantità,
            ma a me operaia, da lungo tempo a digiuno di libertà,
            ventiquattrore sono preziose e paiono tante.
            Potrei tentare l'arrampicata libera
            conquistare la cima della zuccheriera distrattamente aperta
            da lassù lasciarmi rotolare giù per le pendici bianche e saccarine...
            Organizzare spedizioni speleologiche tra i cristalli di sale sparsi sul tavolo
            Tracciare la mia piccola scia sulla farina candida e intatta
            caduta fresca ieri sera sulla spianatoia
            Ciondolare lungo le rive del lavello dove galleggiano pacifici barchini a forma di mestolo
            Oppure rimanere qui sdraiata su questo petalo di orchidea
            a contemplare la via lattea illuminata da un raggio di sole tra il pulviscolo.
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              Scritta da: circe

              Già visto e sentito

              Nella notte i ricordi sono incursioni di cani randagi
              ecco le piste di terra rossa battuta entrare nella giungla
              e a Cotonou la puzza invadente di benzina e olio bruciato
              Fuori città i piedi sprofondati nella sabbia soffice color ocra
              ancorati a fondo per resistere alla risacca
              La paura di essere divorata da un paese senza sfumature
              inghiottita dal buio
              sovrano chilometro dopo chilometro
              incontrastato da luci artificiali
              le stelle mi piovono addosso provocano ustioni mai rimarginate
              in forma di sorrisi
              sorrisi bianchissimi e aperti
              sorrisi di fratelli
              sembrano di ieri i canti gioiosi nelle chiese di cartone e ovunque i segni dei riti woodoo
              la pioggia battente raccolta in catini enormi
              alla fine sono divorata eppure accolta e protetta
              la vita umana mi sembra di dimensioni più accettabili
              finalmente alla pari di altre
              la nascita e la morte quotidianamente tangibili
              il sapore intenso delle lacrime versate al momento del ritorno me lo ritrovo sulle labbra ogni volta che incontro l'Africa.
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                Scritta da: circe

                Attacco di vittimismo

                Affili la tua gentilezza
                la sento come una lama fredda sulla mia pelle
                tu giochi una partita senza rischio mentre io brucio nel fuoco.
                Diametralmente opposti ci alleniamo in esercizi di homometria
                contorni di forme senza sostanza
                potremmo essere grandi ma rimaniamo a guardarci senza vederci
                pieni di un pesante vuoto
                come carichi sospesi
                arenati tra correnti di parole mai pronunciate.
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