Scritta da: A. Cipriano
in Poesie (Poesie d'Autore)
Tetro pensiero
d'esser dolore
fra i tanti.
dal libro "Codate di seta" di Andrea Cipriano
Tetro pensiero
d'esser dolore
fra i tanti.
Accade un giorno
Di vivere
Per sempre.
Inutilmente
si cerca l'affanno nei boschi:
pietrame nell'alveo del fiume
s'intenerisce
per l'acqua che fugge il dolore
stupidamente.
Tra il silenzio: spilli
Molestare di notte
Il male iridato
D'un uomo più solo:
Si soffre in silenzio
Più lungi dall'intrico,
Per godere il silenzio.
Scoprivo gemendo
il segreto mai appreso:
funestò vorticoso, digrignandosi,
illimitate radure
bassifondi i più gretti
timorose scogliere
mutevoli dune
coi suoi beduini:
ma appena sfiorò
il mio sontuoso giaciglio
d'anime sparse.
Soverchiamente
toccavan lo cielo
blaterando
zeffiri famelici.
Gli scorpioni
dall'ago pungente
cari al poeta
per somiglianza
spruzzan reietti
codate di seta.
La nostra morte non ha passi
È bruma notturna invadente
È pensare di non avere mente
È lentamente gettare dei sassi
Allo stagno: rimbalzeranno?...
Loro epitaffio
Un onda concentrica
Che sola avrà il tempo d'andare
E forse lambire la costa...
Erodendola.
Imbrigliano ardori di paglia;
Tra i flutti del ponte
In sfacelo a passeggio
Da un nulla ingannato
Da me stesso cacciato
A terra riflesso:
Corrucciato cipiglio
D'esser creatura
Soltanto.