Poesie preferite da Andrew Ricooked

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Non voglio che ti allontani,
dolore, ultima forma
di amare. Io mi sento vivere
quando tu mi fai male
non in te, né qui, più oltre:
sulla terra, nell'anno
da dove vieni
nell'amore con lei
e tutto ciò che fu.
In quella realtà
sommersa che nega se stessa
ed ostinatamente afferma
di non essere esistita mai,
d'essere stata nient'altro
che un mio pretesto per vivere.
Se tu non mi restassi,
dolore, irrefutabile,
io potrei anche crederlo;
ma mi rimani tu.
La tua verità mi assicura
che niente fu menzogna.
E fino a quando ti potrò sentire,
sarai per me, dolore,
la prova di un'altra vita
in cui non mi dolevi.
La grande prova, lontano,
che è esistita, che esiste,
che mi ha amato, sì,
che la sto amando ancora.
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    Scritta da: Ambra
    Non ti amo, se non perché ti amo.
    E dall'amarti al non amarti giungo.
    E dall'attenderti quando non t'attendo
    passa il mio cuore dal freddo al fuoco.
    Ti odio senza fine, e
    odiandoti ti cerco.
    E la misura del mio amor perduto,
    è non vederti e amarti come un cieco.
    Forse consumerà la luce di Gennaio,
    col suo raggio crudele il mio cuore intero,
    rubandomi la chiave della calma.
    In questa storia solo io muoio,
    e morirò d'amore perché t'amo.
    Perché t'amo amore, a Sangue e Fuoco!
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      Scritta da: Cheope

      Preghiera del clown

      Più ho voglia di piangere e più gli uomini si divertono,
      ma non importa, io li perdono, un po' perché essi non sanno,
      un po' per amor Tuo e un po' perché hanno pagato il biglietto.
      Se le mie buffonate servono ad alleviare le loro pene,
      rendi pure questa mia faccia ancora più ridicola,
      ma aiutami a portarla in giro con disinvoltura.

      C'è tanta gente che si diverte a far piangere l'umanità,
      noi dobbiamo soffrire per divertirla.
      Manda, se puoi, qualcuno su questo mondo,
      capace di far ridere me come io faccio ridere gli altri.
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        Non aspettare di finire l'università,
        di innamorarti,
        di trovare lavoro,
        di sposarti,
        di avere figli,
        di vederli sistemati,
        di perdere quei dieci chili,
        che arrivi il venerdì sera o la domenica mattina,
        la primavera,
        l'estate,
        l'autunno o l'inverno.
        Non c'è momento migliore di questo per essere felice.
        La felicità è un percorso, non una destinazione.
        Lavora come se non avessi bisogno di denaro,
        ama come se non ti avessero mai ferito e balla, come se non ti vedesse nessuno.
        Ricordati che la pelle avvizzisce,
        i capelli diventano bianchi e i giorni diventano anni.
        Ma l'importante non cambia: la tua forza e la tua convinzione non hanno età.
        Il tuo spirito è il piumino che tira via qualsiasi ragnatela.
        Dietro ogni traguardo c'è una nuova partenza.
        Dietro ogni risultato c'è un'altra sfida. Finché sei vivo, sentiti vivo.
        Vai avanti, anche quando tutti si aspettano che lasci perdere.
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          Il mio passato

          Spesso ripeto sottovoce
          che si deve vivere di ricordi solo
          quando mi sono rimasti pochi giorni.
          Quello che è passato
          è come se non ci fosse mai stato.
          Il passato è un laccio che
          stringe la gola alla mia mente
          e toglie energie per affrontare il mio presente.
          Il passato è solo fumo
          di chi non ha vissuto.
          Quello che ho già visto
          non conta più niente.
          Il passato ed il futuro
          non sono realtà ma solo effimere illusioni.
          Devo liberarmi del tempo
          e vivere il presente giacché non esiste altro tempo
          che questo meraviglioso istante.
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            Scritta da: Silvana Stremiz

            Ode alla Vita

            Lentamente muore
            chi diventa schiavo dell'abitudine,
            ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi,
            chi non cambia la marcia,
            chi non rischia e cambia colore dei vestiti,
            chi non parla a chi non conosce.

            Muore lentamente chi evita una passione,
            chi preferisce il nero su bianco
            e i puntini sulle "i"
            piuttosto che un insieme di emozioni,
            proprio quelle che fanno brillare gli occhi,
            quelle che fanno di uno sbadiglio un sorriso,
            quelle che fanno battere il cuore
            davanti all'errore e ai sentimenti.

            Lentamente muore
            chi non capovolge il tavolo,
            chi è infelice sul lavoro,
            chi non rischia la certezza per l'incertezza per inseguire un sogno,
            chi non si permette almeno una volta nella vita, di fuggire ai consigli sensati.

            Lentamente muore chi non viaggia,
            chi non legge,
            chi non ascolta musica,
            chi non trova grazia in se stesso.

            Muore lentamente chi distrugge l'amor proprio,
            chi non si lascia aiutare
            chi passa i giorni a lamentarsi
            della propria sfortuna o della pioggia incessante.

            Lentamente muore
            chi abbandona un progetto prima di iniziarlo,
            chi non fa domande sugli argomenti che non conosce,
            chi non risponde quando gli chiedono qualcosa che conosce.

            Evitiamo la morte a piccole dosi,
            ricordando sempre che essere vivo
            richiede uno sforzo di gran lunga maggiore del semplice fatto di respirare.

            Soltanto l'ardente pazienza
            porterà al raggiungimento
            di una splendida felicità.
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