Ero già completa, ma non lo sapevo. Ho consumato tempo nell'inquietudine, quaderni e quaderni di disordine notturno mentre tutto il mondo ruotava così metodico e perfetto, da mettermi a disagio. Ero già completa, ora lo so e continuo a scrivere quaderni e quaderni di disordine notturno.
La poesia nasce dove freme la vita, dal sale di una lacrima, dal tumulto di un cuore. Nasce come prepotente bisogno dal grembo di una donna, verso dopo verso, dalle ginocchia sbucciate di un uomo. Nasce selvaggia, come muschio sulla pietra, ed è acqua nel deserto, stilla di luce segna i battiti del tempo là, dove freme la vita.
Tutto torna Il primo brivido d'autunno e poi i primi crudeli freddi. Tutto torna. La luce scialba del mattino che entra dalle fessure, le prime foschie e le fitte nebbie in cui vedi solo a pochi passi dal grigio asfalto davanti a te. Ti senti in gabbia in un inverno che sembra non finire mai. Ma tutto passa. Come le gioie anche il dolore sbiadisce, vedrai la prima rondine, i fiori a primavera e i primi caldi estivi. Tutto torna, fino a quando scorderai cos'era che ti aveva fatto tanto male.
Lo osservava da qualche tempo, ma da lontano. Lo aveva visto agire e volare, lo aveva visto costruire e contemplare. Quell'immagine che colpisce l'occhio, con la bellezza del ritmo e del colore, sguardo che mai aveva visto... Un po' divertita, aveva aspettato che fosse lui a cercare lei. Poi tutto trovò il suo equivalente e fu inutile cercare di stabilire qual era la struttura dello spazio, l'attività tipica dell'immaginazione non era indagare, manifestare il reale, bensì di superare il limite pagano e profano. Inebriata dal suo profumo, rapita da tanta bellezza era tutto perfetto così, non c'era nulla da cambiare... Un battito ritmico e costante aumentava sempre più, lo spazio si riempì di cesti e suoni e fu come se la luce risplendesse ovunque, il mondo sembrava immobile e paralizzato. Si addormentarono molto tardi... E lei decise che non avrebbe mai smesso di amare quell'uomo.