Padre ti penso non solo oggi che è la tua festa ma in ogni attimo dell'esistenza. Mi hai dato tanto con il tuo esempio poche parole ma un cuore immenso. Che importa padre se mi hai lasciato ti ha preso il cielo non l'hai voluto. Vivere a lungo non conta niente se a tutto e a tutti sei indifferente. È sempre viva la tua presenza se pur mi nutro della tua assenza. Rivedo te con me bambina le corse al parco quella piscina le notti insonni ad ascoltare tutte le fiabe che mi leggevi. Mi hai insegnato a sentire il mare a non arrendermi all'apparenza e a combattere per la giustizia.
Gente distratta dalle vetrine nemmeno il tempo di regalarti una canzone. Cammini assorto nei tuoi pensieri con nostalgia ritorni all'ieri quando parlavi con il tuo cane fedele amico che il destino con sé ha portato. Ti guardi intorno trovi soltanto l'indifferenza in questa festa in cui si parla di accoglienza. Ma il Natale sorge per tutti giovani e vecchi poveri e ricchi.
Bimbo sei nato dove c'è il niente dove di fame muore la gente. Non hai playstations né merendine i soli giochi son rovi e spine. Vedo i tuoi occhi sbarrati e tristi dell'innocenza resta soltanto pianto e tristezza. Ti penso spesso andando a scuola col cellulare ultima moda. Vorrei raggiungerti con un messaggio, parlarti al cuore farti coraggio. Al folle vento un sogno affido per realizzarlo di voi mi fido trionfi il bene in questo mondo mai più distanze fra il nero e il biondo.
Te lo ripeto non sono un oggetto non puoi accarezzarmi soltanto se hai voglia e poi scaricarmi fuori dalla soglia. Mi mandi all'addiaccio poi mi prendi in braccio. Non riesci a capire che anch'io tengo un cuore che scoppia d'amore. Non mi abbandonare sulla via del mare non farmi finire i miei giorni in canile. Sono stato tuo amico con te ho condiviso il pianto e il sorriso su restami accanto ti chiedo soltanto un pasto e un abbraccio e in cambio ti dono tutto ciò che sono.
In questa giornata a te dedicata ti voglio donare qualcosa che resti impresso nel cuore. Ti voglio sfiorare col gambo di un fiore perché la tua pelle non provi dolore, coprirti di giallo e farti salire su di un piedistallo avvolta di luce rubata alle stelle, mostrarti dall'alto il mondo di sotto, la gente che corre incontro al domani mentre tu dell'oggi hai piene le mani.
Sorretto nel viaggio dal fido bastone, un passo, poi un altro, ci vuole attenzione. Irta è la strada che porta alla meta e poi, lassù in alto, in fondo alla via, non sai che ci sia. Ma tu non demordi e il tempo ti sfugge in seno ai ricordi. Fa un freddo mortale. Un tenero abbraccio può sciogliere il ghiaccio. E tu sali ancora ed ecco l'aurora.
In cerca di te lontano da me, rimasto soltanto un triste rimpianto. In cerca del volto che mi ha fatto sognare montagne, pianure e scogli sul mare. D'un tratto ti vedo, ti voglio toccare, ma in questo marasma afferro soltanto un velo di nebbia. Rimani un fantasma in tanta mia rabbia.
Non cerco l'oro e manco denaro. Mi basta una spalla su cui poter piangere, un corpo che balla per farmi sorridere. Sei tu caro amico la vera ricchezza, mi sai consigliare con la tua saggezza. Tu nulla mi chiedi tu sai solo dare conosci i miei limiti, mi sai perdonare. E quando mi vedi un po' triste e stanco mi tendi la mano ed io mi rinfranco.
Mi piace arruffare Il tuo fulvo mantello, gridando: sei bello. Mi piace abbracciarti e stringerti forte lanciandoti in alto per farti cadere sfidando la sorte. Mi piace tirare la tua lunga coda e poi attorcigliarla e tirarla ancora. Tu sei sempre immobile non mordi, non graffi, mi guardi soltanto e dal tuo dolore nasce un qualcosa che mi parla al cuore. Mi chiede l'amore. E allora capisco che ti faccio male. Mi fermo e la mano si apre d'incanto in una carezza. Non voglio il tuo pianto.
Ti guardo che dormi su quella panchina. La gente di te non ha stima. Sei sporco, disfatto dal vino, hai un sacco come cuscino. Ti guardo, mi fai tenerezza mentre dal mare si leva la brezza. E immagino il tuo tormento, batte più forte il mio cuore, esplode un sentimento che si chiama amore.