Scritta da: Antonio Belsito
in Poesie (Poesie d'Autore)
Ora, chiudi gli occhi.
Inspira, lentamente.
Stringimi la mano.
Ci sono.
Ci siamo.
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Ora, chiudi gli occhi.
Inspira, lentamente.
Stringimi la mano.
Ci sono.
Ci siamo.
Lo senti il flagello?
Le carni si rivoltano come fossero stoffe da cucire,
mentre il sangue gorgoglia come fontana di piazza.
Le grida s'intensificano come fossero fuoco che divampa.
Il vento si alza.
Lo senti il flagello?
Sono gente che corrono come fossero onde nel mare,
sono braccia che si stringono come fossero radici che s'intersecano,
sono occhi che si guardano come fossero vulcani.
Sono polvere.
Lo senti il flagello?
Sono passi che si lasciano.
Sono orme che rimangono.
Urli
contro il cielo
ed è già mattino
cerchi le orme
di quando eri bambino
in un divenire
di stelle a metà
tra il cielo e la serenità:
ah!
Ti scuote
il mondo adulto
sembra un insulto
a volte, anche un furto
identità
di sogni rincorsi
come sorrisi a batti cuore
stupore
torna il bambino
un pallone
una carezza di un genitore
in un nido di cotone
sincerità
oggi, gira un mondo
di cartone
che si piega al primo scossone
scoppia il pallone
piange il bambino
nessuna mano vicino
naufrago di verità
su una zattera di autenticità
torna la luna
- è là -
le stelle sono ancora a metà
in un mare di onde arrabbiate
mentre il vento fa le passeggiate.
Scelgo la semplicità,
scelgo l'umiltà,
scelgo l'umanità
che non soccombe
all'arroganza,
alla prepotenza,
alla saccenteria,
alla cordialità di facciata,
alla premura funzionale,
alla presenza volubile.
Scelgo di far finta di non capire
questa moltitudine di cartapesta.
Scelgo.
Vorrei saltellare sulle nuvole
e lasciarmi spingere dal vento.
Vorrei lasciarmi bagnare dalla pioggia e infreddolire dalla neve.
Vorrei lasciarmi asciugare dal sole
e illuminare dalla luna.
Vorrei scoprire come stanno le stelle lassù dove di più non si può.
Vorrei passeggiare sull'orizzonte.
La tua dolcezza mi resta dentro come la delicatezza dei tuoi passi.
La tua carezza mi resta dentro come l'abbraccio del tuo cuore.
Il tuo sorriso mi resta dentro come la sorpresa delle tue parole.
Il tuo profumo mi resta dentro come il sapore dei tuoi occhi.
Mi resti dentro.
Vita
e ancora altra vita.
Vita di giorni che si susseguono
di emozioni che si inseguono
di parole che si amano.
Vita di gente vicina
e di gente lontana.
Vita di confidenze,
vita di essenze.
Vita di Vite,
generose,
preziose,
volenterose.
Vita di Vite,
ansiose,
pensierose,
meticolose.
Vita
e ancora altra vita,
scandita,
ammaliata,
sensata.
Semplicemente amata:
Vita.
Si aprono cieli di spensieratezza
in un universo ove non manca la tristezza
e s'illuminano volti
come fossero stelle
e si accendono occhi
mentre brillano comete
tra le più belle.
È l'incanto della fanciullezza
di quella genuina giovinezza
in cui al mondo si da il proprio nome
al sole si lascia l'incanto
la luna diventa pavimento
e si tende la mano
o basta un solo dito
per disegnare l'infinito.
E sono corse abbracciati al vento
mentre i capelli volano in silenzio
e le ginocchia si sbucciano
ridendo
e il cuore si dona
si butta
si tuffa
salta
affanna
si nasconde
e ritorna sudato di felicità
perché lo sguardo rivolto al cielo
diventa il sogno più bello
d'ingenuità
e inciampare
è solo un gioco
come l'alternarsi
del giorno e della notte
del caldo e del freddo
dell'azzurro e del grigio
così si nuota nella tempesta più bella
si supera l'uragano più intenso
si accarezza il deserto
si vola come gabbiano
cadiamo e ci rialziamo
perché la paura più grande
è chiudere gli occhi
e non (poter) sognare.