Scritta da: A. Ciavolino

Sillabe oneste

Negli alberi in fiore, un sorriso
e la certezza confortante
dell'equinozio, in questi giorni
di morti a mille e isolamento.

Raccontate, sillabe oneste,
del mare che rasenta spiagge
vuote, senza impronte di passi
al bagnasciuga. Raccontate

delle città meste e deserte,
dell'angoscia che ci attanaglia,
però non tralasciate note
liete alla Terra che guarisce.

La malattia finisce, infine
ma se tornasse come prima
il mondo, diverrebbe vano
il nostro sacrificio amaro.
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    Scritta da: A. Ciavolino

    Stanze coronate di marzo

    Il silenzio inumano delle piazze
    oggi sommerge un'ora desolata,
    la sua angoscia, con un supplizio insano
    nel calcolo delle esistenze, amaro
    in questi giorni di telegiornali

    e devastanti news. La volontà,
    la forza di un Paese e la sua gente,
    sussurra sottovoce redenzioni,
    nella speranza di guarire il morbo
    del tempo bisestile che ci uccide.
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      Scritta da: A. Ciavolino

      Pandemia

      Oggi contiamo i giorni
      che mancano alla fine:

      Intanto, non ci toccheremo
      né ci avvicineremo per un bacio,
      affettuoso, un abbraccio.
      Saremo confinati.

      Poi tutto passerà,
      come fu per il peggio nel passato
      prossimo e remoto. Se impareremo
      con umanità, la scienza, la sorte
      che non vede, la consapevolezza
      che siamo, insieme, un unico teorema,

      con cura e l'attenzione,
      potremo trasformare
      la malattia letale in medicina,

      ed afferrata bene la lezione,
      trovare poi la vita rinnovata.

      Ha da passà 'a nuttata.
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