Il silenzio inumano delle piazze oggi sommerge un'ora desolata, la sua angoscia, con un supplizio insano nel calcolo delle esistenze, amaro in questi giorni di telegiornali
e devastanti news. La volontà, la forza di un Paese e la sua gente, sussurra sottovoce redenzioni, nella speranza di guarire il morbo del tempo bisestile che ci uccide.
Intanto, non ci toccheremo né ci avvicineremo per un bacio, affettuoso, un abbraccio. Saremo confinati.
Poi tutto passerà, come fu per il peggio nel passato prossimo e remoto. Se impareremo con umanità, la scienza, la sorte che non vede, la consapevolezza che siamo, insieme, un unico teorema,
con cura e l'attenzione, potremo trasformare la malattia letale in medicina,
ed afferrata bene la lezione, trovare poi la vita rinnovata.