Scritta da: Antonio Recanatini
La dimora della solitudine
Vivace e accorta come una bambina
rincorre e ammira le sfumature dell'alba,
sapiente e sventurata come la sera...
Solitudine della mia notte
tra appunti, fogli e pagine di fuoco,
inebriata dal fascio di luci del martirio.
Logorante come cento giravolte e
il minuto d'attesa per fermare il mondo,
roboante e virtuosa come la marea.
La mia solitudine rotola nell'animo e
s'arroga il diritto di segnare il giorno
tra squallide e onorabili speranze.
Fuorviante come il mistero conosciuto,
rattoppata come una vecchia gonna
idealista come l'introverso cantore.
Innocente e maledetta amica,
comprimaria del mio vivere incessante
lodevole con l'aspirazione a riprendere il volo.
Composta lunedì 1 gennaio 2001