Poesie preferite da Antonpaolo

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Scritta da: Francesca Fontana

Divina Commedia, V canto inferno

E quella a me: "Nessun maggior dolore
che ricordarsi del tempo felice
ne la miseria; e ciò sa 'l tuo dottore.

Ma s'a conoscer la prima radice
del nostro amor tu hai cotanto affetto,
dirò come colui che piange e dice.

Noi leggiavamo un giorno per diletto
di Lancialotto come amor lo strinse;
soli eravamo e sanza alcun sospetto.

Per più fïate li occhi ci sospinse
quella lettura, e scolorocci il viso;
ma solo un punto fu quel che ci vinse.

Quando leggemmo il disïato riso
esser basciato da cotanto amante,
questi, che mai da me non fia diviso,

la bocca mi basciò tutto tremante.
Galeotto fu 'l libro e chi lo scrisse:
quel giorno più non vi leggemmo avante".
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    Sorridi

    Sorridi, anche se il tuo cuore soffre
    Sorridi, anche se si sta spezzando
    Quando ci sono nuvole nel cielo,
    "Non ci penserai"
    Se sorridi
    Attraverso la tua paura ed il tuo dolore
    Sorridi e forse domani
    vedrai il sole levarsi e splendere
    Per te.

    Illumina il tuo volto con la gioia
    Nascondi ogni traccia di tristezza.
    Anche se una lacrima
    potrebbe essere sempre così vicina
    Questo è il tempo in cui devi continuare a tentare,
    Sorridi, che senso ha piangere?
    Scoprirai che vale ancora la pena di vivere
    Se solo sorridi.
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      Scritta da: Lella Mcidw

      Sonetto 22

      Non mi convincerà lo specchio ch'io sia vecchio,
      fin quando tu e giovinezza avrete gli stessi anni;
      ma quando vedrò il tuo volto solcato dalle rughe,
      allora m'aspetto che morte termini i miei giorni.
      Infatti, tutto il decoro di tua bellezza
      non è che luminosa veste del mio cuore
      che vive nel tuo petto, come il tuo nel mio:
      e allora come potrei essere di te più vecchio?
      Perciò, amore mio, abbia di te gran cura,
      come anch'io farò, non per me, ma per tuo bene,
      costudendo il tuo cuore teneramente,
      come nutrice col suo bimbo, che non gli incolga male.
      Non contare sul tuo cuore quando il mio sia spento;
      tu me lo donasti non per averlo indietro.
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        Scritta da: Francesca Fontana

        Divina Commedia, V canto inferno

        O animal grazïoso e benigno
        che visitando vai per l'aere perso
        noi che tignemmo il mondo di sanguigno,

        se fosse amico il re de l'universo,
        noi pregheremmo lui de la tua pace,
        poi c'hai pietà del nostro mal perverso.

        Di quel che udire e che parlar vi piace,
        noi udiremo e parleremo a voi,
        mentre che 'l vento, come fa, ci tace.

        Siede la terra dove nata fui
        su la marina dove 'l Po discende
        per aver pace cò seguaci sui.

        Amor, ch'al cor gentil ratto s'apprende,
        prese costui de la bella persona
        che mi fu tolta; e 'l modo ancor m'offende.

        Amor, ch'a nullo amato amar perdona,
        mi prese del costui piacer sì forte,
        che, come vedi, ancor non m'abbandona.

        Amor condusse noi ad una morte.
        Caina attende chi a vita ci spense.
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