Scritta da: Silvana Stremiz
in Poesie (Poesie d'Autore)
Ancora un'alba sul mondo:
altra luce, un giorno
mai vissuto da nessuno,
ancora qualcuno è nato:
con occhi e mani
e sorride.
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Ancora un'alba sul mondo:
altra luce, un giorno
mai vissuto da nessuno,
ancora qualcuno è nato:
con occhi e mani
e sorride.
Le cortesie più piccole
- un fiore o un libro -
piantano sorrisi come semi
che germogliano nel buio.
Portare la nostra parte di notte,
la nostra parte di mattino.
Di immensa gioia riempire il nostro spazio,
il nostro spazio riempire di disprezzo.
Qui una stella, là un'altra stella.
Qualcuno smarrisce la via!
Qui una nebbia, là un'altra nebbia.
Poi, il giorno!
Ma io, sempre estraneo, sempre penetrando
il più intimo essere della mia vita,
vado dentro di me cercando l'ombra.
Come alle volte in un giorno azzurro e mansueto
nel vivo verde della pianura calma
di una improvvisa nube l'avanzare
pallidamente le erbe affosca
così ora nella mia anima pavida
che di repente svanisce e si fa fredda
memoria dei morti appare...
Quando nella stanza sarà portata la lampada accesa
io andrò via. Tu forse allora ascolterai la notte,
e, anche se io tacerò, sentirai la mia canzone.
Amo tutto ciò che è stato
Amo tutto ciò che è stato,
tutto quello che non è più,
il dolore che ormai non mi duole,
l'antica e erronea fede,
l'ieri che ha lasciato dolore,
quello che ha lasciato allegria
solo perché è stato, è volato
e oggi è già un altro giorno.
Bello è, nascosti, sentirsi cercare!
Più bello essere trovati,
se è questo che vogliamo e della volpe
è degno il cane.
Bene sapere e non dire,
meglio sapere e dire,
se puoi trovare quell'orecchio raro
che ti comprenda.
Bacio che sopporti il peso
della mia anima breve
in te il mondo del mio discorso
diventa suono e paura.
Vorrei sedermi vicino a te in silenzio,
ma non ne ho il coraggio: temo che
il mio cuore mi salga alle labbra.
Ecco perché parlo stupidamente e nascondo
il mio cuore dietro le parole.
Tratto crudelmente il mio dolore per paura
che tu faccia lo stesso.