I tuoi occhi piccoli laghi alveare di miele nel vento, verdi spicchi luminosi che non posso guardare. Ma se penso all'amore per te mi brucia la pelle, la notte e la camicia.
T'imprimi in me come queste stelle feriscono il costato del tramonto...
Emozione che mai provai sospiro che mai annusai poesia che mai scrissi donna che mai baciai.
Vergine lacrima che mai penetrai tu sei, sorriso che mai si sbrinò torrente che mai il mio occhio navigò.
Strada che mai calpestai sei tu per me, terra che non conobbi per non farle male coi miei passi.
Eterno fuoco che mai accesi ma che continuai a tenere vivo soffiando senza sosta il mio alcolico respiro, mangiafuoco prigioniero di un domani che ricordo come fosse già il mio ieri...
Mi piace farmi male amandoti, una droga che mi spetta come fossi un pittore che per tutta la vita cerca di disegnarti l'anima, ma finisce per sporcarla con un cuore così diverso, così lontano da quel che ti pervade.
T'affacci in un mio pensiero e ne scappi via ferita. Forse perché non ho niente, ma è più di quel che posso perdere. Ho la mente vestita di sole, ma affogata nell'acqua prima ancora ch'io mi possa immergere.