Poesie inserite da BARBARA BETTELLI

Questo utente ha inserito contributi anche in Frasi & Aforismi.

Scritta da: BARBARA BETTELLI

Buona giornata

A quelli che hanno perso
la capacità di lasciarsi travolgere
a quelli che hanno perso
il piacere di guardare
a quelli che hanno perso
il bisogno di vedere veramente
a quelli che hanno perso
la superficie
a quelli che hanno perso
i contorni
a quelli che hanno perso
i ricordi
a quelli che hanno perso
il presente
a quelli che hanno perso
se stessi
a quelli che hanno perso
le emozioni
a quelli che hanno perso
le lacrime
a quelli che hanno perso
un'occasione
a quelli che hanno perso
soltanto il treno
buona giornata
anche a quelli che hanno perso.
Composta domenica 7 giugno 2009
Vota la poesia: Commenta
    Scritta da: BARBARA BETTELLI

    La lettiera del gatto

    Una vita vissuta sul balcone.
    Vedo albeggiare, albeggia, albeggia
    Ogni giorno albeggia
    Anche gli alberi albeggiano
    il cielo da scuro diventa sempre più rosa
    e roseggia.
    Mentre io me ne sto qui, sdraiata, ed immobile
    finché il cielo non si riempie di nuovi colori
    e diventa ancora una volta scuro, scureggia.
    Aspettando che arrivi il sabato
    o che arrivi la domenica
    o che arrivi almeno la luisa...
    ... insomma, arrivi qualcuno che si occupi di me
    e mi liberi di tutto quello che ho dentro.

    Devi seguire il tuo odore, dicono.
    Ma è lui che non mi abbandona mai, il mio odore!
    Un odore acre, alacre, intenso, immenso,
    a volte insopportabile
    e quindi a volte anche sopportabile, per forza.
    Ma sono poche, e soprattutto sono per forza.
    E per non sentirlo, l'odore, devo rimanere immobile.
    Devo rimanere casa.
    Magari potessi essere casa!
    E invece sono fuori, sul balcone,
    non posso essere casa
    Ma devo essere immobile.
    Misteri dell'edilizia.

    Una volta ero bella
    Rigida, lucida, pulita e fucsia.
    E invece ora, scolorita dal sole
    candeggiata dalla pioggia
    Passo il tempo a cercare di sfuggire senza riuscire
    (nonostante un'ottima rima)
    a quell'essere odioso, peloso (e anche palloso,
    perché sento che aiuta la sintassi)
    Quell'essere che arriva,
    nottetempo nottetempo,
    quatto quatto
    gatton gattoni
    Giacomo Giacomo
    Che mi scuote, fruga
    e che si serve di me
    per i suoi bisogni.
    E mentre il cielo si fa scuro, scureggia.
    Composta lunedì 8 gennaio 2007
    Vota la poesia: Commenta