Poesie preferite da Beatrice Sanna

Questo utente ha frasi preferite anche in Frasi & Aforismi e in Frasi per ogni occasione.

Scritta da: Marilù Rossi

Verrà la morte e avrà i tuoi occhi

Verrà la morte e avrà i tuoi occhi,
questa morte che ci accompagna
dal mattino alla sera, insonne,
sorda, come un vecchio rimorso
o un vizio assurdo. I tuoi occhi
saranno una vana parola,
un grido taciuto, un silenzio.
Così li vedi ogni mattina
quando su te sola ti pieghi
nello specchio. O cara speranza,
quel giorno sapremo anche noi
che sei la vita e sei il nulla.
Per tutti la morte ha uno sguardo.
Verrà la morte e avrà i tuoi occhi.
Sarà come smettere un vizio,
come vedere nello specchio
riemergere un viso morto,
come ascoltare un labbro chiuso.
Scenderemo nel gorgo muti.
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    Scritta da: Paul Mehis

    ¿Qué es poesía? (Che cos'è la poesia?)

    ¿Qué es poesía?, dices mientras clavas
    en mi pupila tu pupila azul.
    ¡Que es poesía!, Y tú me lo preguntas?
    Poesía... eres tú.


    "Che cos'è la poesia?", dici mentre fissi
    la mia pupilla con la tua pupilla blu.
    "Che cos'è la poesia? E tu me lo domandi?
    Poesia... sei tu!"
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      Scritta da: Eclissi

      Il vento e l'Anima

      Con tale veemenza il vento
      arriva dal mare, che i suoi suoni
      elementari contagiano
      il silenzio della notte.

      Solo nel tuo letto lo ascolti
      battere insistente sui vetri,
      piangendo e chiamando
      come perduto senza nessuno.

      Non è più lui a tenerti insonne,
      ma un'altra forza
      di cui il tuo corpo oggi è prigione,
      fu vento libero, e ricorda.
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        Scritta da: Cheope

        La Malinconia

        Malinconia
        la vita mia
        struggi terribilmente;
        e non v'è al mondo, non c'è al mondo niente
        che mi divaghi.

        Niente, o una sola
        casa. Figliola,
        quella per me saresti.
        S'apre una porta; in tue succinte vesti
        entri, e mi smaghi.

        Piccola tanto,
        fugace incanto
        di primavera. I biondi
        riccioli molti nel berretto ascondi,
        altri ne ostenti.

        Ma giovinezza,
        torbida ebbrezza,
        passa, passa l'amore.
        Restan sì tristi nel dolente cuore,
        presentimenti.

        Malinconia,
        la vita mia
        amò lieta una cosa,
        sempre: la Morte. Or quasi è dolorosa,
        ch'altro non spero.

        Quando non s'ama
        più, non si chiama
        lei la liberatrice;
        e nel dolore non fa più felice
        il suo pensiero.

        Io non sapevo
        questo; ora bevo
        l'ultimo sorso amaro
        dell'esperienza. Oh quanto è mai più caro
        il pensier della morte,

        al giovanetto,
        che a un primo affetto
        cangia colore e trema.
        Non ama il vecchio la tomba: suprema
        crudeltà della sorte.
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          Scritta da: Silvana Stremiz

          Passato

          I ricordi, queste ombre troppo lunghe
          del nostro breve corpo,
          questo strascico di morte
          che noi lasciamo vivendo
          i lugubri e durevoli ricordi,
          eccoli già apparire:
          melanconici e muti
          fantasmi agitati da un vento funebre.
          E tu non sei più che un ricordo.
          Sei trapassata nella mia memoria.
          Ora sì, posso dire che
          che m'appartieni
          e qualche cosa fra di noi è accaduto
          irrevocabilmente.
          Tutto finì, così rapito!
          Precipitoso e lieve
          il tempo ci raggiunse.
          Di fuggevoli istanti ordì una storia
          ben chiusa e triste.
          Dovevamo saperlo che l'amore
          brucia la vita e fa volare il tempo.
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            Scritta da: Silvana Stremiz

            Autunno

            Autunno. Già lo sentimmo venire
            nel vento d'agosto,
            nelle pioggie di settembre
            torrenziali e piangenti
            e un brivido percorse la terra
            che ora, nuda e triste,
            accoglie un sole smarrito.
            Ora passa e declina,
            in quest'autunno che incede
            con lentezza indicibile,
            il miglior tempo della nostra vita
            e lungamente ci dice addio.
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