Come quando speri che piova e si bagni quell'arida terra. Come quando fai sogni di gioia, ma dentro di te sta scoppiando la guerra. È un'attesa. È un'ansia perenne o solo bisogno che cambi qualcosa. È solo ferita e non è la Morte, e sanguini in vita ma non vivi forte. È agonia sorridere al mondo che di sorriderti finge soltanto. È notte infinita dove i tuoi occhi pregano orientamento. È giorno che non fa luce mai o è buio in cui limpido è solo un momento. Come quando ti svegli al mattino cercando tua madre nel letto, e ritorni bambino. Ti sembra d'avere ogni cosa ma non far altro che attendere. Ed è una straziante ed isterica attesa, una lotta con te e non fai altro che perdere. È Disperazione la tua ma non è smarrire speranza. È amore puro che attende di esplodere. È rosa rara che attende d'essere colta da chi di cuore s'intende.
Cammino per strade affollate di noi, riguardo i colori e le ore che passano: sono più vuote di me. Sai cerco la forza su tanti sorrisi ma è negli abbracci del cuore che trovo sostanza. Io sono il bianco, incontro di ogni sfumatura. Ripudio un po' il buio, fuggo la paura. Ti ho lasciato scrivere, Nero ho lasciato che le tue parole mi piovessero addosso, ma sono piovute anche gocce di male che mi han seccato l'anima... E di piovere ha smesso.
Stringo più forte al mio petto canzoni di lacrime, poi guardo nel vuoto e cerco confuso le anime nuove: non ho bisogno di te. Di te che hai pregato baci alla mia bocca come un terreno arido prega al suo cielo un po' di acqua. Nero, continua a macchiarmi se vuoi ma delle tue rughe il mio vento non lascerà traccia. Sarai solo cenere Nera che si perde nel rosso brillante di un cuore. È il cuore del bianco che è salvo da te e cerca un po' più disperato il suo nuovo colore.
M'è capitato un tempo di brancolare in una terra nera che la mia ingenuità ha confuso col cuore. Ho visto ponti cadere e mani afferrarsi alle funi a cercar disperata salvezza. È giunto un uomo, un passante. Ha baciato il mio sguardo come il mare bacia il sole al suo morire. Ha teso le sue mani alle mie mani che tremavano come quelle di un cieco che cade nel vuoto. Ha calmato i miei affanni quell'uomo, e le gocce di sudore che infinite sui miei occhi mi impedivano di scorgere l'infinito amore. La paura m'ha assalito e incredulo di tanta bellezza ho cercato di fuggire da me. Ma non si sfugge all'anima tua una volta che l'hai vista in volto. Non si può dimenticare un cuore che solo le tue labbra hanno aperto. E così sono tornato ancora più impaurito, ancora più forte. Forte dell'amore che necessitavo, impaurito dall'amore che donavo. Ho pianto lacrime senza fine. Lacrime buone che han ridonato ai miei occhi la vista. Ed ho finalmente veduto gli occhi di quell'uomo e con essi, il mare ch'egli porta dentro. Ho nuotato fino all'orizzonte, ho baciato il suo profondo e mi sono sentito finalmente vivo.