Seduto sul ciglio del colle "vedo" Ma fuori piove. Respiro l'origine, custodisco la storia e... fuori piove. Resiste la pigrizia all'inerzia della conoscenza d'altronde... fuori piove. Luce bagnata conserva la primavera. Estate dietro di me il mezzo La storia ammuffita, non priva di significato, corrode la mia esistenza. Fuori piove e bagna il mio sguardo Scorgo figure... poche e vigorose idee sgorgano dal viso luminoso al centro del tetro soffitto Sotto l'ombrello dei miei affetti... vedo... che fuori piove.
Mi ritrovo spesso nel mio deserto. Sconfinati orizzonti senza riferimento. Dove il desiderio di dolore e gioia si incontrano e si confrontano. Tu sei me, non potevamo che essere uguali, Respirami purificami. Tu sei il bene tu sei il male, entrambi siamo la creatura, i confini, i riferimenti. Vorrei morire di vita intensa come saturo di sensi, come povero di esperienza, tremo all'idea dell'incompiutezza, tremo all'idea del fallimento. Rifletto dentro il mio lago come se l'egoico "me", fosse il mio unico nemico, come il mio unico amico.... solo... nel popolatissimo... deserto.
Cultura geme ai lampi di isterismo Orgoglio maschile, arrogante influenza della materia Prigione massonica, delirio collettivo: io sono, io faccio, io distruggo, io costruisco Rispetto, amore del contesto, come accettazione del sistemico ordine.
Manda il sonaglio il vibro gemito della solitudine. Speranze assopite da gioie rimesse alla mercé del solito evento. Solo domani vidi ieri, ma oggi, certo non copre il sole al colto tramonto del comfort mitologico. Democrazia epistolare... del furbo.
La visione del lago mi ispira profondità di vette elevatissime, scendere o salire... poi... dov'è la differenza? Immergermi in un volo nella densità dell'acqua mi impedisce esclusivamente di respirare ma non di assaporare la freschezza costante di chi di respirare non si dimentica. Apnea in vita, vaso costrittore del mondo; tristezza e orgoglio si amalgamano come fronde di un salice piangente che atterra su un olivo a se vicino. Vivi e lascia vivere sia pur nell'incertezza ma con consapevolezza di azione e rispetto. Il dolore altrui non sempre è risolvibile, il dolore comunque è strumento di crescita Provo un enorme pienezza nel nulla, Espandi te stesso in mille direzione... e il peso della foglia che copre il tuo sterno... svanisce come trasportato da mille mani invisibili armonizzate dall'amore.