Scritta da: DANA
in Poesie (Poesie personali)
Bolle di parole
Parole affiorano
come grasse bolle
dall'acqua muta
una dopo l'altra
intermittenti
sbottano buffe
ma non ci sei più tu
a riderne con me.
Composta martedì 27 ottobre 2009
Parole affiorano
come grasse bolle
dall'acqua muta
una dopo l'altra
intermittenti
sbottano buffe
ma non ci sei più tu
a riderne con me.
Alcune poesie
sono solo parole
ordinate, garbate, colte
dettate da sentimenti nobili
ma sterili,
altre sono emozioni ridondanti,
poche sono senso di... Te.
Son le cose dei giorni semplici
quelle vere a fare vita
sono gli arrivi esultanti
le partenze senza addii
son pensieri vivi e freschi
a far rider come matti
son le idee dei bambini
e le smorfie e i sorrisini
a riprendere noi grandi
cercando il tono più severo
crescon quasi in un baleno
poi ridiamo tutti quanti
scopriranno forse un giorno
che la gioia è cosa buffa
prende il cuore inaspettata
dell'età non san che fare
mai spiegare
non si deve
il mistero della vita
è sorpresa da gustare.
Ho conosciuto Dio un giorno qualunque
Non si è annunciato in modo spettacolare
Aveva gli occhi pieni di speranza di una coppia di mezza età
Ma io vedevo un unico grande amore
e seduto che mi guardava un bambino fortunato con tre anime
Ho conosciuto Dio un giorno qualunque
l'ho visto nell'accoglienza che mi avete offerto
a me perfetta sconosciuta capitata li per caso
Mi avete aperto la vostra casa e regalato le emozioni di una vita
e il bambino con tre anime mi ha sorriso
Ho conosciuto Dio un giorno qualunque
Nel toccare il vostro amore così profondo
Nel vedere i vostri occhi sorridere ad un racconto che mi ha devastata
Come madre non voglio immaginare il dolore, la perdita di un figlio
e il bambino con tre anime giocava sereno
Ho conosciuto Dio un giorno qualunque
quando mi avete mostrato le foto dei vostri due bellissimi figli
quando li avete chiamati angeli la vostra forza mi ha contagiato
erano bellissimi nelle vesti umane ora lo saranno ancor di più
e il bambino con tre anime mi ha mostrato un suo disegno
Ho conosciuto Dio un giorno speciale
Avete cancellato il disagio che mi aveva invasa
Con un onda calda di spontaneità, e non c'era nessun fine
e non vi ringrazierò mai abbastanza
Per avermi fatto conoscere il vostro unico figlio
Il bambino con tre anime mi ha dato un bacio.
Non sento la pazzia
correre nel tuo respiro
ed il tempo non ha cintura
non posso fare un altro buco
per allargarmi il cuore
seduta alla fermata non sono io
io non so più aspettare
ho lasciato la mia ombra
perché ti ricordi di me
ma io sarò in alto
dove tu non riesci a volare.
Ieri i tuoi occhi hanno gelato il mio respiro...
e me lo hai detto
il mio stupore ha dipinto la stanza di colori accesi
ancora e ancora un eco crescente
il mio cuore come un pesce suicida è guizzato fuori
ed ha attraversato il fiume del dubbio
ora vaga
ebbro di gioia
picchiando qua e là
contro spigoli arrotondati
le tue labbra schiuse
finalmente!
Alle persone dolci
che ci sfiorano
che dicono poco
che non si mettono in gioco
una cosa voglio dire
siate più vere
perché solo nelle fiabe
il finale è sempre uguale
osate sfidare
non state a galleggiare
nuotate, immergetevi e risalite
tirate fuori l'anima e non solo
gridate a voce vera "chi io sono"
diteci di voi, della vostra rabbia
che la timidezza frena
ma non abbaglia
parlate con la passione del cuore
fate un gran rumore
della colomba morbido
se vorrete il volo
ma come aquila
avventatevi sul topo
che il vostro grido
non sia stanco
che rispecchi l'anima
e non il branco.
Ho trovato un foglietto
cascato di mano in autogrill
Normalmente non l'avrei raccolto
ma è stato un attimo,
ho sentito un impulso fortissimo
come se mi avesse parlato in un dialetto dimenticato
dicendomi: "raccoglimi tu che puoi capire,
raccoglimi tu che sai non giudicare".
L'ho raccolto, ma come se qualcosa di prezioso avessi rubato
l'ho infilato in tasca velocemente e me lo sono scordato.
L'ho letto oggi, che strano, ne avevo come il sentore
che irradiasse calore amore, in un giorno grigio di cuore malato.
Sono pezzi di poesia abbozzati in mano,
scritti male sull'onda di un emozione.
Con fare reverenziale
li ho letti in punta di piedi senza far loro del male.
Non sono Montale,
ma la mano tremante di un uomo anziano
che voleva ancora ricordare i palpiti del suo cuore.
Grazie per averli lasciati cascare.
È passato il tempo
Accarezzandoci il cuore
Ti ha viziato i giorni con parole nuove
e allargando le braccia di chi incrociate le aveva
Dipingendo sorrisi e cancellando pensieri
e'passato del tempo forse ma nemmeno troppo
Divincolandosi piano come in un gioco
Intrecciando ghirlande di poesie nel mio cuore
Contenere la gioia poi per timore
Avevo fatto una lista di cose da dire
Tante cose da fare che nemmeno ricordo
Amore se lo vorrai capire questo è il mio regalo ed è già molto.
Soffia vento
a increspare emozioni
a formare l'onda che è averti vicino
bagnarmi di te e baci ricadono
come flutti che han toccato il cielo
Soffia vento
a sospingere i sorrisi
giocate parole a esplorare chi siamo
occhi negli occhi che d'amore in silenzio
di libri di autori parlare e riderci poi
Solo i dadi del tempo diranno semmai
Poi vento non c'è
il mare è placato
ricordo dell'onda sul labbro ferito
ti prendo per mano, immergiamoci dai
ti porto a vedere quel quadro perfetto
dipinto lo sai sotto l'onda che sarà.