Le migliori poesie inserite da Danilo Sarra

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Scritta da: Danilo Sarra

Il fumo della Poesia

Ho Preso a fumare
per la Poesia.
Perché il Poeta
è uno che Pipa.

(Bukowski fumava dozzine e dozzine di sigarette
quotidianamente)

Il rosa dei miei
Polmoni
Pare, così,
Perpetuamente Pasticciato
dal Plumbeo Pigmento
della Poesia.

(Non le sigarette,
Ma la Poesia
che mi ruberà la vita).
Composta martedì 1 gennaio 1918
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    Scritta da: Danilo Sarra

    Sei Tu

    Sull'imberbe biancore delle tue gambe
    scivola la mia passione repressa
    e disegnami lo sguardo funesto
    come quello di un ladro legato
    davanti al florido bottino.

    Sei tu la mia lavandaia
    che con mani vellutate
    lava la mia malinconia.
    Sei tu la mia Regina
    che con fare prepotente
    il mio cuore comanda.
    Sei tu il mio ruscello
    la cui fresca acqua
    la mia aridità disseta.
    Sei tu il mio traghetto
    che mi guida ineluttabile
    nel burbero mare dell'amore.

    È il tuo angelico abbraccio
    la tanto cercata mia felicità
    che mai toccherò né vivrò.
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      Scritta da: Danilo Sarra

      Al centro dell'ingiustizia

      Cile confina al nord con il Perù
      e con il Capo Horn confina al sud.
      S'innalza verso oriente la cordigliera
      e a occidente risplende la costiera,
      la costiera.

      Al centro stanno le valli coi lor splendori
      dove crescono in fretta i lavoratori.
      Ogni famiglia conta molti bambini
      nella miseria vivono in case comuni,
      in case comuni.

      Chiaro che alcuni vivono ben sistemati,
      ma a scapito del sangue degli sgozzati.
      Davanti allo stemma più arrogante
      l'agricoltura pone le sue domande,
      le sue domande.

      Ci vendon le patate nazioni varie
      mentre sono del Cile originarie;
      davanti alla bandiera dei tre colori
      pongon molti problemi i minatori,
      i minatori.

      Produce il minatore
      del buon denaro
      ma per il portafoglio
      dello straniero,
      esuberante industria dove lavorano
      per pochissimi soldi molte signore,
      molte signore,
      e son costrette a farlo, perché al marito
      non gli basta la paga del mese andato.
      Per non sentir la spina del dolore
      nella notte stellata levo un clamore,
      levo un clamore.

      Bella sembra la patria
      signor turista
      però non le han mostrato
      le callampitas.
      Mentre spendon milioni
      in un momento,
      di fame muore la gente,
      che è un portento,
      che è un portento.
      Molto denaro in parchi
      municipali
      e la miseria è grande
      negli ospedali.

      Proprio nell'Alameda de
      las Delicias
      il Cile confina col centro
      dell'ingiustizia.
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