Lo scorpione dalle chele d'oro, avanza famelico tra le oscure note di una notte ubriaca; lento e seducente avvicina il suo dolce veleno alle labbra della preda designata. Come un canto di sirene, amore e dolore pervadono il putrido corpo, destando il riprovevole stupore delle membra attonite; pochi attimi ancora, prima dell'arrivo della falce tenebrosa! Soddisfatto e sconfitto lo scorpione torna tra la sabbia ardente Di un deserto d'ossa, lasciando dietro L'aulente ombra della morte...
Annegando tra le tue viscere, vorrei risorgere come una fenice, per saziare il tuo inerte corpo di sublimi piaceri. Divorare ogni nota del tuo essere, lacerando il tuo cuore con aguzze parole d'amore. Svegliato dal sangue zampillante delle tue membra esterrefatte, per Svanire come un vampiro nella fioca luce del mattino...
Assiso in un trono d'orgoglio, privo di ogni emozione il cuore tende alla deriva, cercando un effimero amore dalle mille luci... Ispirati dalle note notturne, solitari e privi di senso i pensieri si accalcano tra i meandri lesi di una mente labile, così sconfitto e vigliacco l'occhio vorace si spegne sotto il riflesso di un candido soffitto.
Sognare infinite volte, volare ad un metro dal suolo per immergersi tra le nubi del suo aulente corpo, ecco il tarlo che corrode costante il mio cuore! Una sublime effigie di dea, invade ogni angolo ottuso della mente perversa, celando un amore veemente destinato ad un'innata disfatta...