Scritta da: Dario Magnani

Di nuovo

Immagino un ambito famigliare, sereno e colmo d'amore.
Vedo un orizzonte lontano, che è amico e fonte di luce.
Sento le parole di una canzone, capite perché soave ne è la musica.
Abbraccio il vento fraterno, che giovane, sicuro, forte, e orgoglioso m'inebria.
Precipito dall'orrido di un monte, che la caduta ne è dolce perché voluta.
Arrivato, tocco la superficie ancor tesa del mare, di cui tutto è fonte.
è un'esplosione in cui i sensi arringano.
è l'apoteosi di un fine ch'è di altri ed a lungo negato.
Ora tutto è chiaro, finalmente: mio il mondo, perch'è amato!
D'un tempo è il ricordo di veri amici: sentimenti ch'ora risaputi, non son più dimenticati!
È in silenzio, in un abbraccio, piangendo di gioia, che vi cingo di un amore nato dentro...
è con la forza di un respiro a lungo trattenuto, insieme e per sempre, che respiriamo la vita...
E gridiamo ridendo al sorgere di un nuovo sole...
Di nuovo!
Composta giovedì 5 novembre 2009
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    Scritta da: Dario Magnani

    Ovunque

    Autunno.
    Solo con me stesso.
    Sulla cima di una dolce collina.
    Il paesaggio è misto, fra radure e boschi.
    Il cielo è sereno, azzurro, screziato di innocue nubi.
    L'ora è giovane, l'aria è fresca e i miei sensi ne sono stimolati.
    La mia mente vaga, estasiata dal silenzio e dalla solitudine che mi circonda.
    Sono seduto su un soffice manto erboso, appena in pendenza, in confine fra bosco e radura.
    La mia visuale è ampia e spazia fino alla linea del profilo collinare, confine tangibile fra aria e terra.
    Mi manchi, anche se sei con me ovunque.
    Sei fra le chiome dei boschi, nell'azzurro del cielo, nel silenzio della solitudine, nella calma delle radure, nella frescura dell'aria, nel manto erboso...
    Tu sei il mio paesaggio ed insieme siamo l'aria e la terra, ma... Mi manchi.
    Mi manchi fino al dolore forte e straziante.
    Mi accorgo infine che in tutto questo manca un fiore...
    Tu, il fiore più bello!
    Composta lunedì 9 novembre 2009
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      Scritta da: Dario Magnani

      Pioltello (MI)

      Mi son trovato nella vita,
      a lavorar lontano dalla mia terra.

      Devo dir, anche se è già finita,
      Che non è stato come star in guerra!

      Con la gente che lì ho conosciuto,
      il rapporto è stato vivo ed anche bello.

      Sento che anch'io a lor sono piaciuto,
      Che nel cor terrò l'ameno Pioltello!
      Composta lunedì 24 agosto 2009
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        Scritta da: Dario Magnani

        Le mie figlie

        Credo che il destino
        Sia come una farfalla

        Un momento ti è vicino
        e dopo un po' non stai a galla

        Il bello della Cosa
        Stà tutto in un concetto

        La cui forma è di una rosa
        Ma il suo posto è il vostro petto

        Ed infin mi accingo a dirlo:
        Amatemi mie care

        Che non son stanco di sentirlo
        Sapete, siete voi le mie cose rare!
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          Scritta da: Dario Magnani

          Io ci sono

          Intravedo, all'orizzonte, una nave che firma il cielo.
          È spontaneo chiedermi quale possa esserne la meta.
          Sorrido al pensiero di quelle menti che, assenti, non sanno nulla di me, non m'immaginano nemmeno, mentre io, pur non conoscendoli, so che esistono.
          Come è strano vivere!
          Ne è proprio quello il senso: sorridere alla consapevolezza della propria generale inesistenza, mentre sei consapevole di quella altrui.
          Un grande paradosso, che mi piace!
          Ma perché dovrei farmi conoscere, se poi tutto sta nel ricordo di un nome,... nel saperne il nome.
          No, non ci sto, per un nome non vendo la mia vita.
          È verissimo, ci sono nomi ricordati per cui nulla si è compromesso, ma la maggioranza,... ditemi,... abbiatene il coraggio,... ammettetelo...!
          Ve lo dico io: la maggioranza di quei nomi ha venduto la Vita!
          Ve lo dimostro!
          Coloro che si conoscono, "i conosciuti", sono quelli sulla nave, la cui meta non mi è dato sapere, ma non so nemmeno, e neppure loro, se vi arriveranno mai e quali traversie dovranno affrontare e le angherie, all'ombra dei fasti, che dovranno subire per il raggiungimento del loro traguardo e che certamente qualcuna gli capiterà,... a caso,... nel mucchio,... fra di loro. A cosa stanno rinunciando? Lo sanno, lo sanno,... ma procedono... sono obnubilati dal proprio orgoglio.
          E invece io, da questa parte, fermo, seduto e tranquillo, lo conosco perfettamente, per nome, che cosa si perdono e che cosa rischiano!
          Io sono qui (Certezza) ; io so che loro sono là (Sicurezza) ; io li guardo pur non vedendoli (Futuro).
          Io non ho un bicchiere in mano che fatico a trattenere, perché un'onda od una folata di vento all'improvviso destabilizzano la nave.
          Anzi, io è di questo che vivo.
          Sono i ritmi stessi della Vita che regolano la mia.
          Dietro di me, ci sono tutti gli altri che non si conoscono, "gli sconosciuti", e noi, insieme, viviamo il resto del mondo, in territori vastissimi, dove possiamo sfuggire agli eventi avversi,... amandoci,... sereni.
          Io godo di questo e ne traggo una forza immensa.
          È il sapere di essere dalla parte di quelli che li potrebbero salvare, che mi conforta della mia scelta!
          È il sapere che se non ci dovessimo riuscire non cambia nulla, che mi convince del valore intrinseco della mia esistenza!
          Io ci sono!
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