Le migliori poesie inserite da Dario Pautasso

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Scritta da: Dario Pautasso

La morte si fuma i miei sigari

Sai com'è: sono qui ubriaco ancora
una volta
e ascolto Chajkovskij
alla radio.
Gesù, lo sentivo quarantasette anni
fa
quando ero uno scrittore morto di fame
ed eccolo qui
di nuovo
ora io sono uno scrittore con un po'
di successo
e la morte va
su e giù
per questa stanza
e si fuma i miei sigari
beve qualche sorso del mio
vino
mentre il vecchio Pietro continua a darci dentro
con la sua "Patetica",
ho fatto un bel pezzo di strada
e se ho avuto fortuna è
perché ho tirato bene
i dadi:
ho fatto la fame per l'arte, ho fatto la fame per
riuscire a guadagnare cinque dannati minuti, cinque ore,
cinque giorni,
volevo soltanto buttare giù qualche
frase,
il successo, il denaro non importavano:
io volevo scrivere
e loro volevano che stessi alla pressa meccanica,
in fabbrica alla catena di montaggio
volevano che facessi il fattorino in un
grande magazzino.

Bè, dice la morte, passandomi accanto,
ti prenderò comunque,
non importa quello che sei stato:
scrittore, tassista, pappone, macellaio,
paracadutista acrobatico, io ti
prenderò...
okay, baby, le dico io.
Adesso ci beviamo qualcosa insieme
mentre l'una di notte diventano
le due
e lei solo sa
quando verrà il
momento, ma oggi sono
riuscito a fregarla: mi sono preso
altri cinque dannati minuti
e molto di
più.
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    Scritta da: Dario Pautasso

    Stile

    Lo stile è una risposta a tutto.
    un nuovo modo di affrontare un giorno noioso o pericoloso
    fare una cosa noiosa con stile è meglio che fare una cosa pericolosa senza stile.
    fare una cosa pericolosa con stile è ciò che io chiamo arte.
    La corrida può essere arte
    Boxare può essere arte.
    Amare può essere arte.
    Aprire una scatola di sardine può essere arte.
    Non molti hanno stile.
    Non molti possono mantenere lo stile.
    Ho visto cani con più stile degli uomini,
    Sebbene non molti cani abbiano stile.
    I gatti ne hanno in abbondanza.

    Quando Hemingway si è fatto saltare le cervella con un fucile, quello era stile.
    Alcune persone ti insegnano lo stile.
    Giovanna d'Arco aveva stile.
    Giovanni il Battista.
    Gesù
    Socrate.
    Cesare.
    García Lorca.
    In prigione ho conosciuto uomini con stile.
    Ho conosciuto più uomini con stile in prigione che fuori di prigione.
    Lo stile è una differenza, un modo di fare, un modo di esser fatto.
    Sei aironi tranquilli in uno specchio d'acqua, o tu, mentre esci dal bagno nuda senza
    vedermi.
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      Scritta da: Dario Pautasso

      Un uccello azzurro

      Nel mio cuore c'è un uccello azzurro che
      vuole uscire
      ma con lui sono inflessibile,
      gli dico: rimani dentro, non voglio
      che nessuno ti
      veda.

      nel mio cuore c'è un uccello azzurro che
      vuole uscire
      ma io gli verso addosso whisky e aspiro
      il fumo delle sigarette
      e le puttane e i baristi
      e i commessi del droghiere
      non sanno che
      lì dentro
      c'è lui

      nel mio cuore c'è un uccello azzurro che
      vuole uscire
      ma io con lui sono inflessibile,
      gli dico:
      rimani giù, mi vuoi fare andar fuori
      di testa?
      vuoi mandare all'aria tutto il mio
      lavoro?
      vuoi far saltare le vendite dei miei libri in
      Europa?

      nel mio cuore c'è un uccello azzurro che
      vuole uscire
      ma io sono troppo furbo, lo lascio uscire
      solo di notte qualche volta
      quando dormono tutti.
      gli dico: lo so che ci sei,
      non essere
      triste

      poi lo rimetto a posto,
      ma lui lì dentro un pochino
      canta, mica l'ho fatto davvero
      morire,
      dormiamo insieme
      così col nostro
      patto segreto
      ed è così grazioso da
      far piangere
      un uomo, ma io non
      piango, e
      voi?
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        Scritta da: Dario Pautasso

        Vita dimenticata

        Hai sacrificato la tua vita
        come un folle
        folgorato da elevate
        teorie di perfezione
        e potere e soldi e successo!

        Ma hai mai pensato
        a quando sarai là sotto?
        Ti porteranno i fiori;
        tutti quanti la prima volta,
        diranno: - che lavoratore era!
        Che persona di gran forza e zelo,
        che prodigio dell'economia! -
        I volti bassi e grigi.

        Te li porteranno in dieci la seconda
        e diranno, - che persona orgogliosa era!
        Mi sembra abbia fatto molto
        nella sua vita precisa e forzata. -
        I volti distratti e grigi.

        Verrà uno solo la terza
        e dirà: - non ricordo chi sei
        ma i tuoi fiori son secchi,
        posso cambiarteli amico? -
        Sul volto un sorriso patetico.

        Dopo di che, accontentati
        del vento: lui passerà sempre
        sulla tua lapide a scalfire un poco
        l'epitaffio grondante di
        meraviglioso sudore
        di una vita dimenticata.
        Composta lunedì 27 giugno 2011
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