Scritta da: Gattocongli stivali

Occhi, quasi neri

Li guardai nei minimi dettagli
nascosti da una soffusa luce,
dolci, quasi neri, mare calmo
illuminati da notte di luna.

Io spiaggia buia,
presi la tua acqua
bagnai la sabbia giocosa
per castelli dorati,
fantasia di bambini, liberi.

La notte dormono, i bambini
sognano il pieno vivere.
Al risveglio il castello raccontano,
il sordo genitore
vuoto di avulso vissuto, chiama
all'illuso reale.
Composta martedì 4 dicembre 2012
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    Scritta da: Gattocongli stivali

    Mio fiore, tua sostanza mia apparenza

    Guardo il tuo sottile stelo
    immagino fragilità.
    Catturi il mio istinto di protezione,
    vorrei difenderti
    sradicarti dalle intemperie
    trapiantari nel mio campo protetto, vuoto.
    Imparo a conoscerti.
    Vedo la tua sostanza,
    è caparbia
    velata da fragilità apparente.
    Vuoi vivere le stagioni,
    la pioggia sui petali
    l'arsura del sole
    l'imprevisto temporale
    il gelo della neve,
    per rinascere a nuova vita.
    La mia sostanza diventa fragile
    il mio campo protetto è apparenza,
    egoismo velato
    con maschera di altruismo.
    Composta venerdì 16 marzo 2012
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