Scritta da: Di Iorio

Cocci di vetro

La strada della mia vita
è sparsa di cocci di vetro
sassi spezzati
uncini di ferro.

Ma ho visto sentieri di quadrifoglio
Tornanti di ghiaccio
scalfito da stivali chiodati
Lungomari di sabbia
e impronte di passi leggeri.

La strada della mia vita
è sparsa di cocci di vetro
sassi spezzati
uncini di ferro
ed io cammino a piedi nudi.
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    Scritta da: Di Iorio

    A mio figlio

    Costruirò per te un ponte
    per raggiunger la collina.
    Punti il dito: "È lì la vedi?"
    ma non è così vicina.

    Lo attraverserai correndo
    come solo tu sai fare,
    hai una voglia smisurata
    di giocare ad esplorare.

    Ma le strade si percorron
    sia ad andare che a venire
    e di certo un po' di gente
    fin quassù vorrà salire.

    Passerà ogni persona,
    di qualunque religione,
    stato, isola, nazione,
    purché sia di pasta buona.

    Dovrà essere gentile
    e parlare a voce bassa,
    ché per essere sentiti
    non occorre una grancassa.

    Sarà semplice e armoniosa
    come Dio creò la terra
    ignorando (proprio Lui? )
    che finiva tutto in guerra.

    Sarà forte e generosa
    e comunque non fa niente
    perché qui da te, si sappia
    a nessuno è tolto un dente.

    Troverà tanto buon cuore
    e bellezza e fantasia.
    Dalle parti tue è così,
    non incontri una bugia.

    Ho dei dubbi, tuttavia,
    su quel ponte e sono tanti
    che a percorrerlo a venire
    non si mettano briganti!

    Per fugar ogni mio cruccio
    e levarmelo di mente
    forse è meglio levatoio
    e guardar bene la gente.

    Sali e scendi e con le funi
    di un acciaio ben temprato
    perché, figlio mio, non sai
    quanto il mondo sia malato.

    Sarà poi una buona idea
    o piuttosto un'ossessione?
    Di proteggerti da tutto
    cerco sempre e non so come.
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