Poesie preferite da edelweiss

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Scritta da: Sir Jo Black

Anime in cammino

Non siamo uguali:
anime in cammino,
nello stesso tempo,
ognuna con i suoi colori.

Non siamo uguali:
anime in cammino,
nei giorni e nelle notti,
ognuna con le sue attese.

Non siamo uguali:
anime in cammino,
sulla stessa strada,
ognuna con i suoi dolori.

Non siamo uguali:
anime in cammino,
nello stesso Universo,
verso lo stesso tempo.

Saremo uguali:
anime ferme,
all'ultimo istante,
senza più:
colori,
attese,
dolori,
tempo.
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    Questo nostro abbraccio,
    non lascia tracce,
    né una briciola di rimpianti.

    E senza tracce,
    così nell'evanescenza della notte,
    si perde.
    Vola tra le case della gente che si addormenta,
    si insinua nella voce di una madre che legge favole,
    tra il profumo di una tisana,
    nel giaciglio di un cane,
    tra l'ansimare di due giovani amanti.

    Questo nostro abbraccio,
    non lascia tracce,
    lascia cadere la felicità
    come un rosso abito da sera.

    E senza tracce,
    così nella frenesia del giorno,
    resiste.
    Vola tra il profumo del caffè nelle cucine,
    si insinua nella noia di un bambino a scuola,
    tra il suono delle tazze in un bar,
    nelle onde del mare ai confini della città.

    Questo nostro abbraccio,
    non lascia tracce,
    perché quando siamo lontane,
    non siamo mai l'una senza l'altra.
    Composta venerdì 1 giugno 2012
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      Scritta da: Giorgio De Luca

      Il principe

      Scende da una limousine nera,
      indossa un elegante abito,
      guanti bianchi e un bastone dorato.

      Sorride divertito alla vita.

      Compra isole di paradiso,
      yacht, ville, aerei.

      Sultani, re e sceicchi
      i suoi amici.

      Whisky e polvere bianca
      per un cocktail di donne
      colorate...

      Danza del ventre,
      lap dance,
      musica a go go
      nelle damascate stanze.

      L'ombra cade sugli occhi
      annebbiati dal fumo.

      È l'alba di un nuovo giorno,
      del vecchio giorno...
      Composta venerdì 11 marzo 2011
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        Scritta da: Silvio Squillante

        Osservando la realtà

        Si perde lo sguardo nel firmamento terreno
        un calmo, lontano, colore unico.
        Ben riconoscibili i versi di cornamuse,
        sentori di vita, misti a sentori di sale.
        Un vento freddo di Norvegia,
        tanti fili d'erba mi urlano
        la bellezza del mio mondo
        sotto la pioggia di impavide onde.
        Bussa alla porta dei sogni la realtà...
        "ho di nuovo le ali, salterò nel vuoto per essere libera".
        Composta domenica 21 novembre 2010
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          Scritta da: Don Juan
          Per potersi rialzare bisogna realmente cadere,
          è necessario toccare il fondo
          e trovare un punto fermo per far leva
          per rimettersi sulle proprie gambe,
          è necessario farsi male per poter guarire.
          L'ho imparato cadendo, sanguinando,
          piangendo e poi ridendo istericamente,
          ho imparato a non mollare dopo aver mollato,
          ho imparato a smettere di piangere dopo aver pianto,
          ho imparato ad apprezzare la vita
          dopo averla odiata e maledetta,
          ho imparato cosa vuol dire amare
          dopo aver smesso di credere nell'amore.
          Ho imparato tanto,
          sono anche cambiato tanto:
          sono una persona diversa,
          un po' migliore, tanto peggiore,
          ma comunque diversa.
          Non ho la presunzione di insegnare la vita,
          non ne avrei neanche le capacità,
          ma posso garantire a chiunque me lo chieda
          che per capire quanto sia orrenda e meravigliosa la vita
          è necessario provare, vivere, soffrire, piangere e maledire.
          Composta giovedì 30 settembre 2010
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            Scritta da: Gaetano Ferrieri

            Lettera di un Uomo

            Bambino sorridi, inconscio del tempo,
            piangi in sincerità del provar dolore,
            usi finzione, innocenti interessi d'avere,
            cresci imparando gli eccessi del piacere.

            Giovane guardi una società sconosciuta,
            provi l'eccesso nel vivere senza difesa,
            stacchi l'affetto materno, conosci amori,
            soffri scoprendo passioni in realtà crude.

            Scopri il senso del corpo è adulta ragione,
            equilibri l'essere Uomo poni distinzione,
            perfezioni il capire, rispetto veder Donna,
            Scopri i valori della natura, colori, profumi.

            Lasci al cuore l'equilibrio, la percezione,
            il tatto dei sensi cedi iniziando ad amare,
            cadi, ti rialzi, soffrendo nell'animo il sapere,
            doni amore a chi ti si avvicina nel sorriso.

            Offri da adulto il servigio più sincero,
            nel lavoro, nella vita sociale, cadi, usato,
            la chiamano utopia, ciò nella sensibilità doni,
            ti rialzi ad ogni caduta, lottando nella materia.

            Cerchi un sonno lungo, perché affaticato sei,
            ti rialzi nella speranza, possibile è superare,
            perché vuoi donare e Uomo in solitudine sei,
            un sorriso l'offri, sebbene provi dolore.

            Amore adulto riconosce ciò che il mondo
            nella natura dona, vivo lottando nel credere,
            alla difesa dei valori, vivi lottando nel fare,
            alla difesa dei piaceri dell'anima.

            Sorrido e dono, non chiedo è solitudine,
            rimane l'Amore ma sorrido all'infinito,
            sono io Uomo e piango ma sorrido,
            in un volo di libertà.
            Composta martedì 29 giugno 2010
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              Scritta da: Gaetano Toffali

              Sognando la religione

              Signore
              non credo non credo
              eppure sono qui
              davanti inginocchiato
              Ah se sapessi
              mi piacciono le contraddizioni
              per poter restare me stesso
              Sono uno stupido
              non occorre che te lo dica
              il meno riuscito
              dei tuoi figli
              Sono brutto sono un fallito
              eppure non ho nulla da chiederti,
              non voglio miracoli per me,
              mi accontento che il sole
              mi dica buongiorno.
              Signore, non sono qui
              per fare la ruota come un pavone
              ma neanche per battermi il petto
              domandando perdono.
              Io sono solo un bambino
              che piange e arranca e fatica.
              Io muoio su una croce diversa
              mordendo i chiodi
              e spingendo i piedi
              verso il basso a sentire
              l'erba che cresce.
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                Scritta da: Teresa Libroia

                Nel silenzio

                Quando giunge all'improvviso il silenzio
                mi ubriaco nei miei pensieri,
                comincio a scrivere non termino più...
                a volte scorre rapidamente sul viso
                qualche timida lacrima che funge da inchiostro,
                e permea di dolore lo sterile prato ove vivo.
                Il cuore accelera,
                la mano trema.
                Io ferma, medito...
                a lungo andar del tempo,
                in un lampo comprendo che mai troverò pace.
                Composta venerdì 30 aprile 2010
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                  Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
                  Siamo nati con gli occhi di primavera
                  con un grido umano e luna piena.
                  Cadevano colori d'arsenio e rose
                  su quella notte di accesi dolori.

                  Non esistono sogni appesi a ragnatele,
                  non ci sono fantasmi in forma di chimera.

                  Esiste un uomo solo nato nella notte
                  insieme a sua madre in lacrime di gioia.
                  È una tavolozza di colori e suoni
                  la nascita di un bimbo al nuovo sole.

                  Siamo nati nudi sotto le stelle,
                  occhi chiusi nel caos del mondo,
                  mani vuote toccando il cielo
                  cordone ombelicale al vento.

                  Cresciamo con gli occhi d'estate,
                  agitando sogni nella bianca neve,
                  ci inchiniamo al tramonto d'autunno
                  per rinascere in una nuova primavera.
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