Poesie inserite da Dora

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Scritta da: Dora
Vorrei essere un sasso, che tutti calpestano
ma che nulla sente
una nuvola che si fa trasportare dal vento
senza muoversi per niente
un sonno lungo e infinito
nel quale vivere perennemente
un cuore senza battito e senza sofferenze
per non sentire dolore, per non sentire la mia mente
che vive attimi e pensieri angoscianti
vorrei non essere cosciente
come una bambola con fattezze umane
ma senza sentimenti
per non soffrire, non sentire, non temere
non amare, non odiare,
vorrei essere a tutto indifferente
non voglio sentirmi viva se questo vuol dire morire internamente
non voglio provare questa angoscia e questa paura
che torna, torna sempre ininterrottamente.
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    Scritta da: Dora

    Piccolo fiore

    Piccolo fiore che sbocci
    occhi dolci, labbra rosa
    capelli di nuvola, mani di zucchero
    cuore del mio cuore
    desiderio realizzato
    sogno dal quale non voglio svegliarmi
    tu sei parte di me e per te io vivo
    vorrei innalzare un muro dorato
    per preservarti da ogni pericolo
    legarti a me con catene di baci
    per tenerti sempre vicino
    vorrei che il tempo non passasse
    per non doverti mai lasciarti andare
    e rinchiuderti ancora in me
    nel dolce e caldo nido del mio corpo
    Ma no n posso, tu per la tua strada andrai
    e a me non resta che gioire, soffrire, lottare
    insieme a te
    perché ciò che senti tu io lo vivo come te
    e se tu sei felice lo sono anche io
    e vorrei cancellare le tue lacrime
    mischiandole alle mie
    e vorrei prendere su di me le tue delusioni
    i tuoi dispiaceri
    perché fa più male vederti star male
    amore mio...
    Composta mercoledì 10 febbraio 2010
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      Scritta da: Dora

      Bagno di mezzanotte

      Calmo torni a mezzanotte, mentre la luna si specchia in...
      quell'acqua di inchiostro
      mi immergo in acque che nulla fanno vedere e mi immagino di essere ancora lì, in quel caldo nido dove un tempo stavo, e mi lascio cullare ad occhi chiusi, avvolgendomi in questo manto oscuro. Sopra, le stelle brillano in un raso lucente, e caldo liquido mi abbraccia, e il freddo poi ritrovo quando alla fine ti devo lasciare, ma gocce di te rimangono sulla mia pelle che vorrei non asciugare mai.
      Composta domenica 17 gennaio 2010
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        Scritta da: Dora
        Livorno, boia dè!
        Son trent'anni che sto qui da te
        e diciamo che ci sto bene
        a parte le tu pene
        c'hai il mare, cor catrame
        e le meduse a balle
        e gli uomini senza palle
        e nun c'è lavoro
        nemmeno a pagallo oro
        e la sera anche d'estate
        noia, noia e menate
        e quando du gocce che piove
        per strada nun ci si move
        e anche di cose belle per parlà
        si urla e sembra sempre di litigà
        Livorno mia, ormai mi hai adottata
        e a te me sono abituata
        lontana nun ce so sta da te
        e mi devi sopportare...
        boia dè!
        Composta lunedì 11 gennaio 2010
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          Scritta da: Dora

          21 marzo

          Odo i rintocchi di campane a festa
          intervallati da tristi silenzi
          lontano, vicino, suoni a rincorrersi
          arrivano ai miei sensi disturbati
          Aria gioiosa, tiepido sole
          riscalda il mio cuore
          risveglia la mia anima dal lungo letargo
          Primavera, non mi raggiungi
          non mi tocchi, non sbocciano i fiori
          in quel prato sterile della mia vita
          non rinnovi la mia gioia
          assopita da antichi dolori
          non scacci la stagione della mia malinconia
          Dentro di me è sempre autunno.
          Composta sabato 21 marzo 2009
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            Scritta da: Dora

            Sogno

            Stamani ho aperto gli occhi e il sogno è svanito
            ho cercato di riaddormentarmi per riacchiapparlo
            ho cercato di acchiapparlo per farlo durare ancora
            oltre il velo del sonno, nella veglia del giorno
            è rimasto dentro me angosciante e vano
            cercando con la mente di riviverlo invano
            spero di risognarti ancora sogno svanito
            di incontrarti oltre il tempo, all'infinito.
            Composta sabato 28 gennaio 2006
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              Scritta da: Dora
              Un sant'uomo ebbe un giorno da conversare con Dio e gli chiese: - Signore,
              mi piacerebbe sapere come sono il Paradiso e l'Inferno.
              Dio condusse il sant'uomo verso due porte.
              Aprì una delle due e gli permise di guardare all'interno.
              Al centro della stanza, c'era una grandissima tavola rotonda.
              Al centro della tavola, si trovava un grandissimo recipiente contenente cibo dal profumo delizioso.
              Il sant'uomo sentì l'acquolina in bocca. Le persone sedute attorno al tavolo erano magre, dall'aspetto livido e malato.
              Avevano tutti l'aria affamata. Avevano dei cucchiai dai manici lunghissimi, attaccati alle loro braccia.
              Tutti potevano raggiungere il piatto di cibo e raccoglierne un po',
              ma poiché il manico del cucchiaio era più lungo del loro braccio, non potevano accostare il cibo alla bocca.
              Il sant'uomo tremò alla vista della loro miseria e delle loro sofferenze. Dio disse: -
              Hai appena visto l'Inferno. Dio e l'uomo si diressero verso la seconda porta.
              Dio l'aprì. La scena che l'uomo vide era identica alla precedente.
              C'era la grande tavola rotonda, il recipiente colmo di cibo delizioso che gli fece ancora venire l'acquolina.
              Le persone intorno alla tavola avevano anch'esse i cucchiai dai lunghi manici.
              Questa volta, però, le persone erano ben nutrite e felici e conversavano tra di loro sorridendo.
              Il sant'uomo disse a Dio: - Non capisco! - è semplice, rispose Dio, dipende solo da un'abilità.
              Essi hanno appreso a nutrirsi gli uni gli altri, mentre gli altri non pensano che a loro stessi.
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                Scritta da: Dora
                I tuoi passi coprono i miei
                camminando dietro me
                nella strada dei ricordi,
                la tua ombra mi insegue
                assorbendo la mia.
                Nello specchio mi ritrovo
                in frammenti di passato
                e in questo mio riflesso
                la tua anima traspare.
                Corro come le nuvole nel cielo
                che coprono il sole
                spegnendone la luce
                anche la mia corsa copre la tristezza
                che si cela dietro le nuvole
                di una falsa allegria.
                Azzurro il cielo
                si riflette nello specchio del mare
                cristalline onde
                lambiscono la spiaggia
                il tuo nome era scritto sulla sabbia
                ma l'acqua l'ha cancellato
                il tuo nome è scritto nel mio cuore
                e il dolore l'ha scolpito.
                Composta mercoledì 29 luglio 2009
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